10 curiosità e fatti storici sulla letterina a Babbo Natale

Dagli indirizzi a cui vengono spedite - non solo al Polo Nord - all'evoluzione moderna della tradizione

Nel mese di dicembre migliaia di bambini in tutto il mondo si siedono per scrivere la loro letterina, indirizzata al più famoso abitante del Polo Nord. Sebbene questa posso sembrare solo una tradizione come le altre, ha alle spalle una storia controversa e ricca di sorprese.

Riprendendo un pezzo di Mentalfloss, ecco 10 curiosità sulla storia della letterina a Babbo Natale, dalle origini ai giorni nostri.

 

1. IN ORIGINE LE LETTERE BABBO NATALE LE SCRIVEVA NON LE RICEVEVA

In origine le letterine di Babbo Natale venivano inviate ai bambini – non scritte da loro a lui. Era un modo, per i genitori, di commentare il comportamento tenuto dai figli durante l’anno. Lo fece, per oltre 25 anni, anche lo scrittore J. R. R. Tolkien, che hai figli faceva recapitare missive illustrate con aggiornamenti sulla vita di Babbo Natale al Polo, con tanto di elfi, orsi polari e gnomi.

2. LE LETTERINE NON SONO SEMPRE STATE SPEDITE

Prima che gli uffici postali, i negozi e i privati allestissero buche per le lettere apposite (oggi se ne trovano decine, in giro per le nostre città!), i bambini hanno trovato modi alternativi per far arrivare i loro messaggi a destinazione. Negli Stati Uniti le lettere venivano lasciate vicino al camino, nella convinzione che si trasformassero in fumo e volassero da Babbo Natale; in Scozia i desideri venivano direttamente gridati nel camino; in Sud America le letterine venivano legate a dei palloncini e fatte volare via.

3. RISPONDERE ALLE LETTERINE ERA CONTRO LE REGOLE

Le lettere spedite a Babbo Natale via posta, insieme a tutte le altre indirizzate a soggetti mitologici o inesistenti, finiscono in un ufficio apposito. Negli anni si sono proposti in tanti per rispondere alle missive, ma tecnicamente questo non era possibile – perché aprire la corrispondenza altrui era vietato. Le regole sono cambiate nel corso degli anni, e oggi ci sono associazioni che lo fanno, per la gioia dei bambini.

4. LA TRADIZIONE HA PRESO PIEDE GRAZIE A UN’ILLUSTRAZIONE

Se c’è qualcuno che ha aiutato la tradizione di scrivere lettere a Babbo Natale a prendere piede, questo è sicuramente Thomas Nast, che nel dicembre 1871 pubblicò un’illustrazione iconica. In questa di vedeva Babbo Natale alla sua scrivania intento a passare in rassegna la posta, dividendola tra “Letterine di bravi bambini” e “Letterine di cattivi bambini”.

5. I PRIMI A RISPONDERE SONO STATI I GIORNALI

Prima che le regole degli uffici postali venissero cambiate, i giornali locali incoraggiarono i bambini a inviare direttamente a loro le letterine. Nel 1901, negli Stati Uniti, il Monroe City Democrat indisse un concorso per le letterine migliori; lo stesso fece il Daily Ardmoreite nel 1922.

6. ALCUNE ASSOCIAZIONI DI BENEFICENZA LE HANNO COMBATTUTE …

… perché erano convinti che i fondi destinati a buche delle lettere e personale addetto sarebbero meglio potuti essere utilizzati per il sostegno ai poveri. Ma l’opinione pubblica non si è mai schierata dalla loro parte, e alla fine hanno dovuto desistere.

7. NON SEMPRE SONO STATE INVIATE AL POLO NORD

Anche se oggi quasi tutti i bambini indirizzano le loro lettere al Polo Nord, per alcuni anni questa è stata solo una delle possibili destinazioni. C’è chi immaginava Babbo Natale in Islanda, chi in Groenlandia o in Alaska. Eccezioni alla regola possono essere trovate anche oggi – sapevate, ad esempio, che una città negli stati Uniti si chiama proprio Santa Claus?

8. NON TUTTI QUELLI CHE HANNO PROVATO A RISPONDERE SONO FINITI BENE

Anche se molte delle persone e delle organizzazioni che si sono fatte carico di rispondere alle letterine di Babbo Natale hanno storie allegre alle spalle, il discorso non vale per tutti. Elizabeth Phillips, una donna di Philadelphia che interpretava “Miss Santa Claus” a inizio Novecento, dopo essere stata costretta a smettere di farlo si uccise. John Duval Gluck, invece, dopo 15 anni di servizio venne accusato di usare l’associazione Santa Claus per i suoi scopi personali.

9. VENGONO RIUNITE IN UN DATABASE

Negli Stati Uniti, dal 2006 esiste un protocollo del servizio postale nazionale per “l’Operazione Santa“, con regole precise su come rispondere alle letterine, dove conservare quelle che si ricevono e via dicendo.

10. OGGI BABBO NATALE HA UNA CASELLA MAIL

Per stare al passo coi tempi, oggi è possibile contattare Babbo Natale anche tramite mail. Ci sono moltissimi indirizzi per farlo, Letters to SantaEmail Santa.com, e altri ancora. Online è anche possibile trovare tutti i dettagli per contattare l’ufficio postale di Rovaniemi, al circolo polare artico.

 

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