“2night”: due sconosciuti, un’automobile, la notte romana

Matilde Gioli e Matteo Martari in un dramma originale, tutto giocato nello spazio chiuso dell'abitacolo

Un film di Ivan Silvestrini. Con Matilde Gioli, Matteo Martari, Giulio Beranek. Drammatico, 74′. Italia, 2016

 

Nel 2017 è ancora possibile essere romantici? Un uomo e una donna possono parlarsi e conoscersi, prima di portare il rapporto su un piano fisico, oppure tutto ormai inizia con il sesso? Ma soprattutto, i più giovani sanno ancora parlare con il cuore oppure seguono solo l’istinto?

Tranquilli, non vogliamo iniziare un dibattito su cosa sia meglio tra l’edonismo imperante nella nostra società e la ricerca di spiritualità new age che molti, almeno sulla carta, dicono di cercare. Sono solamente riflessioni sparse dopo aver visto “2night” di Ivan Silvestrini.

Un film remake di un successo israeliano, girato in appena dodici giorni, con una produzione low budget, che ha il merito di raccontare con credibilità, semplicità e bravura come funzionino i rapporti sociali e sentimentali tra un uomo e una donna oggi.

È notte. In una discoteca romana due sconosciuti si incontrano e si attraggono.

Lei (Gioli) è il prototipo della ragazza consapevole e autonoma, decisa, in questa serata magica e silenziosa nella città eterna, a regalarsi una notte di sesso con uno sconosciuto, senza complicazioni.

Lui (Martari) sembra incarnare il trentenne di oggi, timido, calmo e riflessivo ma pervaso da una strana inquietudine.

Nelle loro intenzioni dovrebbero condividere solo una notte di sesso, come tante altre. Ma per strada c’è traffico, e mentre sono in auto la conversazione cambia, attraversando diverse stadi emotivi. Da diffidente, il dialogo diventa provocatorio, spregiudicato fino a che non cadono le rispettive maschere e i protagonisti condividono un’intimità fuori programma.

Quello che era iniziato come un gioco di seduzione diviene una condivisione di sentimenti e di pensieri, che porta due sconosciuti ad avvicinarsi più di quanto potessero immaginare.

La scelta di mettere i due protagonisti in uno spazio chiuso come un’automobile si rivela felice perché non permette nessuno via di fuga ai protagonisti, costringendoli a spogliarsi di qualsiasi armatura.

Matilde Gioli e Matteo Martari, protagonisti del film “2night” di Ivan Silvestrini. 2016

I dialoghi, fitti e intensi, che a qualcuno sono apparsi banali e scontati, sono accompagnati dallo scorrere di paesaggi e ambientazioni romane che appaiono autentici, magari semplici, ma coerentemente veri.

Matilde Gioli e Matteo Martari si rivelano un’inedita e intensa coppia, riuscendo ad essere credibili, naturali, coinvolgenti nella difficile sfida di reggere da soli il peso del film.

In particolar modo Matteo Martari, già apprezzato nella serie TV “Non uccidere”, cattura con carisma e personalità la scena con un’efficace presenza fisica e con i suoi silenzi profondi e potenti.

Dall’altra parte Matilde Gioli, al primo ruolo da protagonista, si conferma talentuosa e poliedrica, oltre che fascinosa e bella.

La regia di Ivan Silvestrini, magari di respiro televisivo, è semplice, attenta, creativa nel creare un prodotto fresco, godibile, moderno e accessibile a tutti, oltre che dotato di un buon ritmo.

Il finale, ben costruito e intenso, segna la vittoria del romanticismo sull’edonismo facendo sognare lo spettatore che si augura, in futuro, di poter vivere anche lui una notte simile.

 

Il biglietto da acquistare per “2night” è:
Neanche regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto (con riserva). Sempre.

NO COMMENTS

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Exit mobile version