“3/19”: un film sincero e profondo, che parla di responsabilità e cambiamento

Kasia Smutniak è intensa e naturale, ma è Francesco Colella nel ruolo di Bruno a imporsi

Un film di Silvio Soldini. Con Kasia Smutniak, Francesco Colella, Caterina Forza, Paolo Mazzarelli, 
Martina De Santis. Drammatico, 120′. Italia 2021

Camilla Corti è un’avvocatessa d’affari divorziata che vive con una figlia ventenne, Adele, di cui non sa quasi niente. Ha una relazione con un uomo sposato con cui non ha intenzione di impegnarsi, e lavora senza sosta, anche se il suo collega maschilista continua ad attribuirsi i suoi meriti. Dopo un’ennesima prevaricazione da parte dell’uomo Camilla viene investita da due ragazzi in motorino, uno dei quali resta a terra, mentre il guidatore si dà alla fuga. Da quel momento l’ossessione di Camilla sarà trovare quel guidatore e restituire la sua identità al passeggero, un immigrato clandestino privo di documenti.

 

Silvio Soldini torna a raccontare la città di Milano, algida, inaccessibile e quasi indifferente a chi la abita, nel dramma “3/19”. Attraverso la storia di Camilla Corti, interpretata da Kasia Smutniak, il film affronta il tema attualissimo della responsabilità verso il prossimo, a prescindere dagli obblighi imposti dalla legge.  

Camilla Corti (Smutniak) è un’avvocatessa di successo, talmente assorbita dal suo lavoro da trascurare la figlia Adele, che si è ormai abituata alla situazione, e la sua stessa vita privata. Tutto inizia a cambiare una notte di pioggia, quando la donna viene coinvolta in un incidente in cui perde la vita un giovane immigrato.

“3/19” è un dramma emotivo e psicologico, che svela poco a poco ciò che si era assopito nell’animo della protagonista. Camilla vive inizialmente in un mondo a parte, freddo, dove ogni minuto è denaro, ogni richiesta dev’essere esaudita e non esistono debolezze. L’incidente segnerà un punto di svolta che la spingerà a guardare “fuori dalla finestra”, a capire cosa conta davvero e riaprire, anche, vecchie ferite. 

Soldini cattura tutte le sfumature di questa donna, apparentemente anche poco empatica, con estremo equilibrio: non eccede mai nelle inquadrature ma la segue nel suo percorso, in questo continuo vagare, soffermandosi sui cambiamenti graduali del suo sguardo.

Kasia Smutniak è intensa e naturale, regala al pubblico un ritratto femminile di grande umanità e verità. La sua Camilla è una donna che a un certo punto sente di dover cambiare, e che si mette in contatto con una parte di se stessa che in fondo ancora non conosce. Menzione speciale, però, per Francesco Colella che nel ruolo del medico dell’obitorio Bruno fa compiere al film un evidente salto di qualità. 

Il caso, la memoria, l’identità, la lontananza dei mondi che ognuno di noi abita, lo scontro‐incontro con un ragazzo che viene da un luogo lontano e che muore nell’anonimato: “3/19” mette insieme con maestria queste temi, restituendoci un’opera sincera e profonda.

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Federica Rizzo
Campana doc, si laurea in scienze delle comunicazioni all'Università degli studi di Salerno. Internauta curiosa e disperata, appassionata di cinema e serie tv, pallavolista in pensione, si augura sempre di fare con passione ciò che ama e di amare fortemente ciò che fa.

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