5 domande alla regista, attrice e danzatrice Maria Laura Moraci

Nel suo primo cortometraggio di finzione "Eyes" punta il dito contro la piaga sociale dell'indifferenza

Maria Laura Moraci, 24 anni, diplomata al liceo classico, è un’attrice e danzatrice che nutre da sempre un forte amore per l’arte. Nel 2009 ha iniziato a studiare recitazione teatrale e cinematografica. Nel 2016 ha vinto il premio miglior attrice giovane promessa al Caballero Corto Fest di Fiano Romano.

Da qualche tempo ha iniziato a cimentarsi anche come regista e sceneggiatrice di opere di denuncia sociale. “Eyes” è il suo primo corto di finzione (qui la recensione).

 

Il tuo cortometraggio “Eyes” punta il dito contro l’indifferenza collettiva, diventata una vera e propria piaga della società contemporanea, omaggiando la memoria di Niccolò Ciatti. Prima di tutto, com’è nata l’idea per il corto? E perché hai deciso di trattare proprio questo tema, tanto attuale e delicato?

È nata a metà dicembre 2017, mentre con Elisa Fois e Francesca Aledda lavoravamo sul sensoriale della vista in classe di recitazione alla Yd’Actors. Qualche giorno dopo ho scritto di getto, in un pomeriggio, la sceneggiatura. “Eyes” nasce da un esercizio di recitazione, ma già da quattro mesi avvertivo l’esigenza di raccontare il tema dell’indifferenza e della violenza. Ad Agosto 2017, saputa la notizia della mote di Niccolò Ciatti, rimasi sconvolta dalla brutalità di quelle tre bestie che lo avevano pestato a morte, ma soprattutto dalla non reazione delle persone attorno. Il fatto mi ha suscitato molto dolore e rabbia, e così ho deciso di far qualcosa, denunciando l’accaduto con i mezzi che avevo a disposizione, per non farlo dimenticare, e con la speranza che non si ripeta mai più.

Come hai selezionato il cast? Avevi già in mente gli attori giusti per ogni ruolo oppure i casting hanno giocato un ruolo decisivo?

Entrambi. La cosa molto interessante ed emozionante, infatti, è stato proprio aver due approcci diversi nello scrivere la sceneggiatura: alcuni ruoli li ho scritti pensando già agli attori che avrei scelto per interpretarli, quindi sono cuciti su misura; altri li ho scritti creando un personaggio specifico. Per questi ultimi, ai provini ho scelto gli attori più bravi che rispecchiassero al contempo l’immaginario che avevo di quel personaggio, e veder prender vita quelle parole in una persona fisica e reale è stato davvero magico.

Nel tuo corto gli attori recitano con gli occhi chiusi, una scelta forte, per indicare quanto la società sia oggi diventata incline all’indifferenza, all’inerzia, alla violenza. Pensi che il cinema, e in generale l’arte, possano ancora farsi promotori di cambiamento? Trasmettere messaggi alla società, in modo particolare ai giovani?

Assolutamente! Per me l’arte e il cinema hanno il compito di smuovere l’animo di ognuno, suscitando emozioni e talvolta trasmettendo insegnamenti. Hanno il ruolo centrale di comunicare e di esprimere la nostra interiorità attraverso varie forme. Il cinema è la summa di più arti e proprio grazie all’immediatezza del suo messaggio e alla sua capacità di raggiungere chiunque, sono convinta che la sua forza e la sua potenza non si affievoliranno mai. Noi dovremmo solo continuare a creare e/o ammirare l’arte, viverla, godendone e gioendone ogni giorno. Il suo ruolo è farci apprezzare la bellezza come valore universale che affratella l’umanità rendendola non più schiava di pregiudizi; e quindi di arricchirci interiormente, rendendoci uomini sereni, liberi, consapevoli e migliori.

In passato hai lavorato come attrice con importanti registi, tra cui Pupi Avati. “Eyes” è il tuo primo cortometraggio di finzione, che segue “AMR. Storia di un riscatto”, corto di genere documentario. Dopo aver provato a stare da entrambi i lati della macchina da presa, diresti che ce n’è uno dove ti trovi più a tuo agio?

Senza dubbio come attrice ho più esperienza rispetto alla regia, e quindi mi sento un po’ più sicura ma sempre non totalmente a mio agio. Essere regista è molto più complesso e non credo di esserne all’altezza. In “Eyes” penso di esserci riuscita perché sentivo una fortissima urgenza di raccontare questa storia e perché ho avuto tutti collaboratori eccellenti ad aiutarmi.

Attrice, danzatrice, regista, sceneggiatrice: possiamo dire senza paura di sbagliare che il tuo amore per l’arte è totale. Cosa fa Maria Laura nel tempo libero? E quali sono i tuoi progetti per il prossimo futuro?

Nel tempo libero insegno judo ai bambini dai 5 ai 13 anni nella palestra comunale: li adoro! Poi scrivo poesie, faccio fotografie come fotografa e fotomodella. Mi piace andare al cinema, alle mostre, ai concerti e uscire… adoro giocare a biliardino e a scacchi. I miei progetti sono continuare a far provini come attrice e recitare! Il 25 aprile è uscito nei cinema “Youtopia” di Berardo Carboni dove interpreto l’amica della protagonista. È stato un bel progetto e spero di partecipare ad altri di questo tipo.

 

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