“50 (or two whales meet at the beach)”: giochi pericolosi 2.0

Jorge Cuchí racconta il "male di vivere" dei giovani, tra sfide mortali e mancata comunicazione

Un film di Jorge Cuchí. Con José Antonio Toledano, Karla Coronado.
Drammatico, 122′. Messico 2020

Félix, un ragazzo di 17 anni, riceve un invito su WhatsApp: vuoi giocare alla Blue Whale? Il gioco con le 50 sfide? Quello in cui alla fine devi ucciderti? Félix accetta. È così che incontra Elisa. I due iniziano a completare le sfide insieme. Il film è la storia d’amore di due adolescenti con tendenze suicide che decidono di giocare insieme finché morte non li separi. Mancano solo sei giorni.

 

Prima del Covid 19 la noia e la mancanza di progettualità e di ambizioni erano mali da combattere per le nuove generazioni, che pur vivendo in una delle epoche storiche più ricche, tecnologicamente parlando, se ne vanno in giro simili a zombie senza meta.

Niente sembra troppo, per sfuggire alla sofferenza e al “mal di vivere”, neppure mettere a rischio la propria vita. Ed ecco allora il successo del gioco russo della “Blue Whale”, di cui hanno parlato anche i maggiori Tg nostrani. Cinquanta sfide illegali e autolesionistiche che preparano al suicidio finale…

Questa breve premessa era necessaria, caro spettatore over 40, per permetterti di entrare a pieno nel mood di “50 (or two whales meet at the beach)” di Jorge Cuchí, presentato in concorso alle Giornate degli autori di Venezia 2020. L’affresco struggente, poetico quanto agghiacciante di una gioventù bruciata… senza bisogno di ricorrere a James Dean.

Il film, paradossalmente, è lento, lentissimo, a tratti estenuante, ma è proprio questa caratteristica a dare un senso logico all’intero progetto. Orrore e tenerezza si alternano sulla scena con sconcertante naturalezza, merito dei due giovanissimi e talentuosi protagonisti, che bucano lo schermo creando una connessione emotiva con il pubblico

Jorge Cuchi firma una storia cupa, tesa, angosciante ma anche sincera e spietata, che evidenziare il muro d’incomunicabilità esistente tra figli e genitori, reso anche visivamente esplicito grazie alla divisione dello schermo – che consente di osservare i comportamenti dei due ragazzi in contemporanea.

I protagonisti Félix ed Elisa sono una via di mezzo tra Romeo e Giulietta e Bonny e Clyde, e l’ipnotica e intensa colonna sonora accompagna la loro storia, rendendone ancora più struggenti gli ultimi giorni. Perché è inutile farsi illusioni, spettatore romantico e ottimista: qui il finale è già scritto fin dalle prime battute.

A mio modesto parere “50 (or two whales meet at the beach)” ha buone possibilità di aggiudicarsi la vittoria finale alla SIC. Un film sconvolgente, devastante, che propone una visione nichilista dei nostri ragazzi che non possiamo permetterci di ignorare. Perché questi possano essere compresi e ascoltati, così da avvicinarsi con maggiore ottimismo al futuro.

 

Il biglietto da acquistare per “50 (or two whales meet at the beach)” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto. Sempre (con riserva)

 

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