6 romanzi famosi che sarebbero potuti finire in modo diverso

Da "Grandi speranze" di Charles Dickens a "Matilde" di Roald Dahl: ecco come sarebbe potuta andare

A chi non è capitato, dopo aver letto un libro, di desiderare un finale totalmente diverso per la storia e i personaggi? Di poter spingere l’autore di turno a ripensarci e rivedere tutto?

Ebbene di finali alternativi è piena la storia della letteratura – più o meno recente! Ma attenzione, non è detto che quello che non è stato scelto sia necessariamente migliore…

Riprendendo un pezzo di Goodreads, scopriamo insieme come sarebbero potuti finire 6 famosi romanzi, se gli autori non avessero deciso diversamente.

 

1. MATILDE, Roald Dahl

Il finale edito: Matilde vive per sempre felice e contenta. Mentre si preparano a fuggire dalla polizia, i suoi genitori decidono in fretta e furia che la bambina dovrebbe vivere con la signorina Honey, la sua dolce maestra.

Il finale che sarebbe potuto essere: Matilda muore. A essere onesti, la Matilde di questa prima bozza era meno simpatica di quella che conosciamo – era una bambina maleducata e dispettosa che si divertiva a tirare brutti scherzi. Ma si meritava di morire? Fortunatamente Dahl ha cambiato idea e ci ha regalato il lieto fine che conosciamo.

 

2. GRANDI SPERANZE, Charles Dickens

Il finale edito: Pip si riunisce con il suo primo amore Estella, rimasta vedova, ed è convinto che non si separerà più da lei – per dirla con parole sue: “Non vedo l’ombra di un altro distacco”.

Il finale che sarebbe potuto essere: Nel finale della prima bozza, invece, Pip ed Estella, rimasta vedova ma di nuovo sposata, si incontrano, si stringono la mano e prendono ognuno la propria strada, senza nessuna speranza di un futuro insieme. Edward Buller-Lytton, un amico di Dickens, lo convinse a ripensarci, dicendo che il finale era troppo tetro e che nessuno avrebbe apprezzato.

 

3. HARRY POTTER E I DONI DELLA MORTE, J. K. Rowling

Il finale edito: La Battaglia di Hogwarts mette fine al regno di terrore di Voldemort, ma in tanti sacrificano la loro vita, inclusi Lupin, Tonks, Piton e Fred Weasley.

Il finale che sarebbe potuto essere: La Rowling ha considerato diversi finali per la sua amatissima saga (compreso uno, molto strano, in cui Voldemort sopravviveva sotto forma di statua vivente). In uno di questi Lupin e Tonks non morivano. La scrittrice aveva in origine immaginato di uccidere Arthur Weasley nel quinto libro, ma quando ha salvato la vita del mago Lupin e Tonks hanno preso il suo posto – anche se due libri più tardi.

 

4. ADDIO ALLE ARMI, Ernest Hemingway

Il finale edito: … è tetro. L’amata di Frederic muore di parto, e questo da il là alle seguenti, sconfortanti, righe: “Fu come salutare una statua. Dopo un po’ uscii, lasciai l’ospedale e tornai all’albergo sotto la pioggia”.

Il finale che sarebbe potuto essere: Hemingway scrisse oltre quaranta finali diversi per il suo romanzo (47, per essere precisi). Forse quello che differisce di più è questo: “Quando mi svegliai il sole faceva capolino dalla finestra aperta. Sentii l’odore del mattino di primavera dopo la pioggia e vidi il sole tra gli alberi del cortile. Per un momento tutto fu come doveva essere”.

 

5. TREDICI, Jay Asher

Il finale edito: Le cassette lasciate da Hannah prima di uccidersi portano Clay ad avvicinarsi a un compagno di scuola in difficoltà.

Il finale che sarebbe potuto essere: L’autore ha rivelato che nella prima stesura del romanzo Hannah sopravviveva. Questa seconda possibilità per la ragazza, però, è stata cancellata quando Asher si è reso conto di avere un dovere morale nei confronti del lettore. “Quando si parla di suicidio non esistono seconde possibilità – ha spiegato in un’intervista. – Ma ai lettori viene mostrano che le persone possono cambiare in meglio, persino dopo un evento tragico, e questo per me era importante”.

 

6. COLPA DELLE STELLE, John Green

Il finale edito: La malattia di Augustus ritorna. Il ragazzo muore poco dopo, lasciando ad Hazel una sorta di lettera di addio, recapitatale in qualche modo dallo scrittore Van Housten.

Il finale che sarebbe potuto essere: Tenetevi forte, perché Green ha ammesso che il finale alternativo era “spaventoso”. Dopo la morte di Gus, Hazel e Van Houten si univano per uccidere un signore della droga… come tributo per onorare la memoria del ragazzo deceduto. E se questo non bastasse, l’autore ha raccontato di avere un’altra bozza dove la sua storia d’amore strappalacrime finiva con Van Houten che legava una persona ai binari del treno per spiegare il “Dilemma del carrello ferroviario”, un famoso problema filosofico.

 

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