A teatro: “Penso che un sogno così” di Giuseppe Fiorello

Uno spettacolo teatrale scritto da Giuseppe Fiorello e Vittorio Moroni, regia di Giampiero Solari. Con Giuseppe Fiorello. Musiche eseguite dal vivo da Daniele Bonaviri e Fabrizio Palma.

 

Quando siamo bambini può capitare di avere amici immaginari che ci tengono compagnia durante i giochi e la vita di tutti i giorni. Nei romanzi, nei fumetti e nei cartoni troviamo poi personaggi che innalziamo al grado di nostri eroi e guide morali. Per molti, però, il primo campione è il padre. Lo si vede come un uomo invincibile, immortale e onnisciente. Certo poi si cresce e il papà-eroe diventa avversario da sconfiggere, e questa lotta giornaliera è un passaggio fondamentale per diventare adulti, a nostra volta genitori.

L’infanzia la si può vivere in molti modi, ciò che vale per tutti è che questa stagione segna la vita futura di una persona. I ricordi di quel tempo ci accompagno per sempre.

Giuseppe Fiorello in questo spettacolo teatrale – o forse sarebbe meglio dire “one man show” -, all’Ambra Jovinelli di Roma fino al 16 febbraio, ci racconta quali sono stati i due eroi della sua infanzia: il padre e, indirettamente, Domenico Modugno.

Non avevo mai visto Fiorello dal vivo e devo ammettere che ne è valsa la pena. Ho potuto ammirare un vero artista all’opera, un performer che ha mostrato nello stesso tempo talento, cuore e passione.

Fiorello invita lo spettatore nel suo mondo privato fatto di ricordi, emozioni e musica, in cui la figura paterna riveste un ruolo di primo piano. Un uomo che sognava di fare l’artista, dotato anche di una bella voce, ma che decide “con coraggio” di chiudere i sogni nel cassetto, indossare con dignità la divisa e crearsi una famiglia.

Una famiglia allegra, rumorosa e variegata che l’attore siciliano ci racconta con garbo, delicatezza e ironia, attraverso gli aneddoti delle vacanze estive.

La musica a casa Fiorello non mancava mai, ma soprattutto era presente Domenico Modugno, non solo attraverso i dischi, ma anche grazie alla voce del padre che durante i viaggi in macchina allietava la famiglia. Per Fiorello sarà amore a prima vista.

Uno spettacolo che tocca e scalda il cuore, attraverso le parole e soprattutto le canzoni di Modugno cantate da Fiorello in maniera intensa, e interpretate con grande pathos. L’attore siciliano rivela doti canore notevoli, una presenza scenica impeccabile, grande carisma e soprattutto una toccante e profonda umanità che porta il pubblico a provare una forte empatia.

Lo spettacolo è un omaggio a Domenico Modugno, ma è soprattutto un atto d’amore per la figura paterna, venuta a mancare tragicamente per un infarto durante una festa di carnevale. Le musiche dal vivo sono godibili, rendono lo show più vivace e brillante. La regia di Solari è pulita, attenta e brava a esaltare le capacità di Fiorello.

Un tempo bambino timido e taciturno, oggi artista acclamato e applaudito, Giuseppe Fiorello – non più Fiorellino, non più il fratello del famoso Rosario – mostra la sua riconoscenza verso questi due uomini che, in maniera differente, gli hanno permesso di diventare una bella persona a sua volta. Lo spettatore, alla fine dello spettacolo, cantando con lui rende onore a entrambi.


 

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