Al cinema | Barriere

Un film di Denzel Washington. Con Denzel Washington, Viola Davis, Mykelti Williamson, Saniyya Sidney, Russell Hornsby, Jovan Adepo, Stephen Henderson. Drammatico, 138′. 2016

“Barriere” è tratto dall’omonima pièce teatrale del 1987 di August Wilson, che valse all’autore il Pulitzer e vinse numerosi premi interpretata a Broadway da James Earl Jones.

Nel 2010 Denzel Washington e Viola Davis hanno ripreso l’opera per portarla nei teatri, bissando il primo successo.

Leggendo queste poche righe tratte dal materiale stampa di “Barriere” nel sottoscritto è sorta una domanda spontanea: un ottimo spettacolo teatrale può diventare un bel film?

Degli esempi di trasposizioni di successo esistono. In questo caso specifico, però, la risposta per me è “nì”. Portata sul grande schermo, infatti, la storia originaria perde molta della sua forza, tutta giocata sui dialoghi e sul talento degli interpreti, e parte della sua essenza.

Troy (Washington), ex promessa del baseball, lavora duramente come netturbino a Pittsburgh. La sua vita è scandita dal rapporto con l’amata seconda moglie Rose (Davis), e dalle complicate relazioni con i figli e gli amici.

Quella di “Barriere” è l’America post bellica, in cui i neri soffrono e lottano per avere un posto al sole dove i loro diritti possano essere rispettati.

Troy è un uomo nato e cresciuto in un ambiente povero e senza prospettive, deluso da una vita priva di soddisfazioni, che giorno dopo giorno sente crescere dentro di sé il seme del malcontento e della frustrazione.

Tutto quello che di negativo c’è nella sua vita, Troy lo sfoga essendo un padre autoritario, incapace di ascoltare i bisogni dei figli e di sostenerli.

Denzel Washington e Viola Davis in una scena del film. 2016

Il titolo stesso della pellicola rende chiaro come l’uomo abbia eretto delle barriere intorno a sé, tenendo a distanza la propria famiglia, vivendo una vita piena solo di rancore e rabbia.

Denzel Washington, volendo rimanere fedele all’originale drammaturgia, porta in scena dinamiche e problematiche di comunicazione della famiglia, dimenticandosi però che si tratta di cinema.

“Barriere” è un spettacolo teatrale camuffato da film, cosa che spiazza lo spettatore e lo costringe, suo malgrado, ad assistere a uno show troppo lungo, verboso, e tratti esasperante.

Ritmo e pathos sono penalizzati da una regia non all’altezza del compito, seppure lineare, pulita e lucida. Manca però quel quid creativo indispensabile per incendiare il cuore e l’animo di chi guarda.

Il teatro, per sua natura, trasmette emozioni, passione, forza; purtroppo questo accada di rado nel film. È un vero peccato, aver depotenziato una storia così intensa e bella.

Sono di rilievo e meritevoli di nomination agli Oscar le interpretazioni di Denzel Washington e Viola Davis, perfettamente calati nei rispettivi personaggi e capaci di formare una coppia artistica affiata e credibile.

La sceneggiatura è ricca, calda, ancora attuale e incisiva nel suo scavare all’interno dell’uomo, portando in superficie le contraddizioni di ognuno.

“Barriere” è l’esperimento, riuscito a metà, di far conoscere al grande pubblico uno show teatrale di successo, ma resta comunque un’esperienza da vivere, almeno di pomeriggio.

 

Il biglietto da acquistare per “Barriere” è: 1)Neanche regalato; 2)Omaggio; 3)Di pomeriggio (con riserva); 4)Ridotto; 5)Sempre.





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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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