Al cinema: I Cavalieri dello Zodiaco

Un film di Keiichi Sato. Animazione, 92′. 2014

 

I cartoni animati hanno scandito la mia infanzia e adolescenza, regalandomi emozioni e sogni. Sono cresciuto con certi personaggi e con le gag di un giovane Paolo Bonolis e del pupazzo Uan, durante i lunghi pomeriggi in compagnia del programma Bim Bum Bamm. Questa formazione, nel bene e nel male, ha contribuito a rendermi quello che sono.

Ho sognato di vivere in un domani avanti anni come Capitan Futuro, di salvare il mondo dai mostri pilotando Mazinga, ma soprattutto di mettere a disposizione della mia principessa la mia vita e i miei talenti, come un prode cavaliere.

A chi non è successo di immaginarsi a vestire i panni di un prode combattente, almeno una volta nella vita? Magari proprio di uno dei Cavaliere dello Zodiaco, “votati anima e corpo a Lady Isabel” come recitava il ritornello della sigla che introduceva il cartone animato che ha spopolato tra gli anni ’80 e ’90 anche in Italia.

Tratto da una manga ideato nel 1985, ha catturato l’attenzione prima dei lettori e poi dei telespettatori. Una storia imbevuta di mitologia, fantasy ed eroismo che non poteva non scaldare e infiammare i cuori dei giovani.

Una storia che, a distanza di anni, si è pensato di adattare per il grande schermo. La trama del film è semplice e complessa insieme. Tutto inizia in un luogo e in un tempo non umani, dove Atena è la Dea protettrice degli uomini, garante della pace, ma anche divinità della guerra. Ella vive nel Sacro tempio, protetta dai Cavalieri d’oro e dal Sommo sacerdote Arles, eppure all’interno di questo gruppo di protettori covano dissidi e conflitti, al punto che Misene, uno dei Cavalieri, fugge sulla terra con una neonata che si ritiene essere la vera Atena, per affidarla poi a un anziano nobile con il compito di crescerla e proteggerla come Isabel di Thule, finché la ragazza non sarà pronta a reclamare il posto che le spetta di diritto.

Per sedici anni il trono di Atena viene occupato da un’impostora, venerata da Arles e dai Cavalieri d’oro, che sono disposti a uccidere Isabel considerando lei un’usurpatrice. In difesa della giovane sono pronti a dare la vita i Cavalieri di bronzo dello Zodiaco – è così che lo spettatore conosce i giovani Pegasus, Andromeda e Sirio, cresciuti nell’arte della guerra e nel culto della Dea.

Isabel e i suoi Cavalieri saranno chiamati a entrare nelle dodici case dello Zodiaco e ad affrontare i Cavalieri d’oro per arrivare al Sacro Tempio e dimostrare da che parte risieda la verità.

L’intreccio aveva enormi potenzialità – come dimostrano le numerose serie prodotte negli anni -, ma nello svilupparsi come film le aspettative del pubblico vengono deluse. Se è felice la scelta dell’autore di dare ai protagonisti “nomi italiani”, mossa che da subito fa scattare l’amarcord nello spettatore, l’empatia con i personaggi è meno immediata. Non convince il lato umano dei Cavalieri, tramutati troppo spesso in figure macchiettistische e poco credibili, con personalità e figura eroica spesso sminuita.

La serie tv degli anni ’90 se dal punto di vista grafico era ovviamente di minore qualità e non paragonabile al film, trasmetteva una maggiore forza emotiva e narrativa, riuscendo ad avvolgere lo spettatore. La pellicola è un bell’esercizio di stile e gli occhi non possono non esse colpiti dai colori e dagli effetti speciali, ma la storia è caotica, confusa, frettolosa e gli stessi dialoghi sembrano scritti in maniera superficiale. Le scene di battaglia sono ben costruite e nel complesso convincono, ma si nota l’assenza di quel quid che possa renderle memorabili.

Temi come onore, lealtà e fede vengono inseriti lungo l’arco del film senza la cura e l’attenzione necessaria, facendo così perdere peso e incisività a questi spunti.

La regia è lineare, nel complesso sufficiente, ma priva di guizzi creativi di qualche spessore. La colonna sonora, tanto bella e orecchiabile nella serie, nella versione cinematografica è sicuramente interessante, ma non invoglia il pubblico a cantare.

Lo spettatore nostalgico durante la proiezione potrà anche divertirsi, seppure con alcune riserve, ma il nuovo fan uscendo dalla sala, anche se soddisfatto da ciò che ha visto, difficilmente sognerà di essere un Cavaliere e di difendere la propria Isabel, perché le passioni non si possono costruire e ricreare al computer.

 

Il biglietto d’acquistare per “I Cavalieri dello Zodiaco” è: 1)Neanche regalato 2)Omaggio 3)Di pomeriggio 4)Ridotto 5) Sempre


 

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