Al cinema | Dopo l’amore

Un film di Joachim Lafosse. Con Bérénice Bejo, Marthe Keller, Cédric Kahn, Catherine Salée, Tibo Vandenborre. Drammatico, 100’. 2016

L’amore è eterno… finché dura, finché non si consuma nel suo stesso fuoco oppure non ci innamoriamo di un’altra persona.

Oggi sono sempre meno numerose le coppie che decidono di sposarsi, e di contro, spesso, chi decide di dire “sì” dopo pochi anni è di fronte al giudice per ottenere la separazione.

Le coppie capaci di resistere alle crisi – del secondo anno e del settimo, provocate dai problemi economici, dallo stress, da incompatibilità caratteriali grandi e piccole – sono davvero poche.

Spesso andarsene e voltare pagina sembra l’unica scelta possibile, ma cosa fare quando si vuole lasciare il coniuge ma non la casa, acquistata insieme con sudore e fatica?

Dopo 15 anni e due bambine, il matrimonio di Marie (Bejo) e Boris (Kahn) è giunto al capolinea e i due decidono di lasciarsi. Boris, però, non può permettersi un’altra casa e questo apre la strada a una serie di complicazioni. Nessuno è infatti disposto a liberare il campo e la coppia, in attesa del divorzio, continua, nonostante tutto, a vivere insieme e a litigare.

Bérénice Bejo e Cederic Kahn in una scena del film. 2016

Marie non ama più Boris, anzi lo detesta. Ogni cosa che fa l’uomo la infastidisce, ed è anche stanca di mantenerlo. Marie vorrebbe solo voltare pagina. Di contro Boris, architetto disoccupato senza un soldo, non intende lasciare la casa senza ricevere una giusta liquidazione per i lavori di ristrutturazione che a suo tempo vi ha fatto e che ne hanno raddoppiato il valore. Riusciranno a risolvere la disputa?

Lo spettatore si prepari a un film che si pone a metà strada tra “La guerra dei Roses” di Danny De Vito e “La separazione” di Asghar Farhadi, mantenendo però una sua identità e uno spirito “francese” ben definito.

“Dopo l’amore” è una pellicola melanconica, delicata, romantica e allo stesso tempo rabbiosa come solo la fine di un sentimento può essere, scritta e messa in scena con bravura, profondità e incisività.

La regia è nel complesso di buon livello, attenta e sensibile nel rappresentare una storia di sentimenti magari con un ritmo non sempre costante e brillante ma comunque godibile

La coppia formata da Bérénice Bejo e Cederic Kahn convince per talento, personalità e soprattutto per un’alchimia che regala ai rispettivi personaggi veridicità e umanità. I due attori, con la loro performance, mostrano con efficacia l’agonia di quello che un tempo era un sentimento forte e profondo.

Il finale dolce-amaro piace, e soprattutto lascia allo spettatore la consapevolezza che, se in passato qualcosa ci ha uniti, bisogna essere capaci di dirsi addio con rispetto, per amore dei figli, cercando almeno di non guastare il ricordo.

 

Il biglietto da acquistare per “Dopo l’amore” è: 1)Neanche regalato; 2)Omaggio; 3)Di pomeriggio; 4)Ridotto (con riserva); 5)Sempre.





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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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