Al cinema | Il viaggio di Fanny

Un film di Lola Doillon. Con Léonie Souchaud, Fantine Harduin, Cecile De France, Juliane Lepoureau. Drammatico, 94′. 2016. In sala il 26 e 27 gennaio

Tratto dall’omonimo romanzo di Fanny Ben-Amy

Il volto del male è molteplice, e nel corso della storia dell’uomo abbiamo assistito a diverse forme e declinazioni dei termini ‘barbarie’ e ‘atrocità’.

Una delle pagine più buie del nostro passato è senza dubbio la Seconda guerra mondiale, durante la quale il mondo sprofondò in una spirale di morte e violenza senza fine, punteggiata da piani diabolici, leggi criminali, epurazioni.

Se sulle colpe della Germania nazista tutti puntano il dito, quello che molti ignorano – o fingono di ignorare – è che anche la Francia collaborazionista di Vichy aderì attivamente alla cosiddetta “Soluzione finale”, rastrellando gli ebrei presenti nel Paese per destinarli ai lager.

“Il viaggio di Fanny” di Lola Doillon racconta la storia vera della tredicenne Fanny Ben-Ami e delle sue sorelle. Lasciate dai genitori in una delle colonie francesi create per proteggere i minori dai rischi della guerra, furono costrette alla fuga, insieme ad altri coetanei, per salvarsi la vita.

Un viaggio pericoloso, il loro, verso il confine Svizzero e la salvezza. Un viaggio durante il quale dovettero fare i conti con la fame, il freddo, l’odio, ma potettero fare affidamento su persone di buon cuore, disposte anche a rischiare la vita per loro.

Le drammatiche avventure di Fanny e dei suoi amici, che nonostante la giovane età non si lasciarono abbattere, arrivando a dimostrare un coraggio e una forza rari in molti adulti, toccano il cuore di chi guarda.

Un film lineare, semplice, garbato. Anche se la regia e lo stile sono di taglio televisivi, la pellicola risulta nel complesso godibile ed emozionate, grazie anche a discreti pathos e ritmo narrativo.

Il giovane cast è credibile, incisivo, capace di tenere la scena.

“Il viaggio di Fanny” sarà proiettato nei cinema solamente il 26 e il 27 gennaio, in occasione del Giorno di Memoria. Va considerato come un’utile opportunità per conoscere una pagina poco nota della storia del Novecento e di riflettere su quanto il male possa diffondersi nell’animo, portando a compiere atti terribili anche nei confronti di bambini innocenti.

 

Il biglietto da acquistare per “Il viaggio di Fanny” è: 1)Neanche regalato; 2)Omaggio; 3)Di pomeriggio (con riserva); 4)Ridotto; 5)Sempre.





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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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