Al cinema: Per amor vostro

di Sara Cancellara

Ci sono sguardi che parlano più di tante parole. Cosa ci racconta, uno sguardo? Cosa nasconde? Cosa sogna? Se gli occhi sono lo specchio dell’anima, quando vedi Anna Ruotolo, lì sul grande schermo, c’è bisogno di poco così perché lei ti entri nel cuore, con tutta la sua malinconia e la voglia di un mondo migliore. Perché su questa terra ci sono ancora realtà difficili, che fanno male, che bisogna avere il coraggio di provare a cambiare, ma che forse non cambieranno mai. Ma il coraggio lo si deve pur tirar fuori, un po’ per noi stessi, un po’, per amor vostro.

Non poteva scegliere titolo migliore il regista Giuseppe Guadino per il suo film. Per amor vostro, l’amore per i figli e non solo. Nell’amor vostro c’è anche l’amore verso il prossimo, perché Anna ha tanto amore dentro, perché lei è una donna buona disposta sempre ad aiutare gli altri.

Ha le spalle forti, Anna, ha il sorriso sulle labbra e gli occhi che trattengono il pianto. Si muove remissiva e speranzosa nel suo cappotto spiegazzato, con i capelli raccolti, in una Napoli che non ha più nulla da offrirle, se non dispiaceri e agonie. Vede tutto grigio, Anna.

La pellicola, che ci riporta negli anni ’50, è anche lei tutta in bianco e nero. Perché Anna non vede i colori, la sua vita è grigia. Ma il colore del mare di Napoli, quello sì che la donna lo vede, il mare con il suo blu, un blu intenso che le ricorda sempre che un barlume di speranza c’è. Guarda il mare Anna, affacciata al balcone di casa, e si sente la vita addosso.

E in scene come questa Valeria Golino, con la sua sua drammaticità e ironia, ci ricorda tanto la grande Anna Magnani. Come lei riesce a prevaricare sulla trama del film, diventandone la protagonista per eccellenza.

Nel suo viaggio agli inferi di sapore dantesco Anna, creatura ignava, deve riscattarsi. Lei non vuole essere una eduardiana cosa ‘e niente. Lei è Anna, Anna Ruotolo. È quella bambina che il coraggio lo aveva, e quel coraggio deve ritrovare. Il mondo è violento, ma può anche non esserlo. Alla violenza si deve reagire, a quella violenza che tra le mure domestiche ha il volto di un marito camorrista senza scrupoli. Per amor vostro, Anna deve tirare fuori quel coraggio.

Con i figli Anna canticchia allegramente le canzoni del Quartetto Cetra. Solo con loro riesce a ridere e a pensare alle cose belle; solo con loro ritrova la felicità. Anna la sfiora ogni giorno, la felicità. I testi dei cartelloni che a lavoro tiene come gobbista agli attori, Anna li conosce bene. Le conosce quasi a memoria quelle parole piene d’amore e di bei sogni.

Lei un po’ d’amore lo vorrebbe, lei d’amor vive, lei l’amore rincorre. Anna è insieme l’amore, il bene e l’eroina che combattono uniti contro il male. Il male spazza via tutto, toglie ogni colore e ti fa scambiare per amore quello che amore invece non è. Inciampa, Anna, con il cuore di una donna ingenua e innamorata, cadendo desiderosa nell’erba, tra le braccia di Michele, il divo televisivo narcisista e ludopatico.

Non è questo l’amore, Anna. Da piccola ti lanciasti vestita da angelo dal campanile di una chiesa. Lanciati anche adesso e troverai l’amore. L’amore è quello capace di ridare al mondo i colori.


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