“Alexander McQueen – Il genio della moda”: omaggio a uno stilista geniale

Il documentario di Ian Bonhôte e Peter Ettedgui utilizza interviste esclusive e materiale d'archivio

Un film di Ian Bonhôte, Peter Ettedgui. Con Alexander McQueen. Documentario, 111′. Gran Bretagna 2018

L’universo di Alexander McQueen è complesso. Ogni sua collezione è (stata) un evento, ogni sua sfilata è (stata) uno spettacolo di referenze, letterarie e cinematografiche. Creatore fuori norma, a cominciare dal suo destino, figlio di un tassista londinese divenuto stella dell’alta moda da Givenchy e poi sovrano della propria maison, McQueen ha ridefinito la moda e i suoi codici attraverso le problematiche contemporanee. Ian Bonhôte e Peter Ettedgui ritornano sulla carriera folgorante dell’artista, dai suoi debutti alla Saint Martin’s School di Londra fino alla leggendaria sfilata Plato’s Atlantis, che riguarda addirittura la science-fiction, offrendo una griglia di lettura a un sistema di pensiero esuberante e a un’immaginazione smisurata, tanto lucida quanto opaca.

 

Ritratto di uno degli stilisti contemporanei più audaci e tecnicamente innovativi, “Alexander McQueen – Il genio della moda” è un docufilm che getta uno sguardo molto personale sulla carriera e la vita di questo straordinario personaggio, scomparso decisamente troppo presto.

Attraverso interviste esclusive a familiari e amici intimi ma anche a collaboratori di lunga data e materiale d’archivio, come i filmati con la sua musa, Isabella Blow, e la madre Joyce, splendide immagini e musiche coinvolgenti, Ian Bonhôte e Peter Ettedgui rendono omaggio a un autentico visionario del mondo della moda.

Diviso in capitoli, ognuno incorniciato dal motivo del cranio, uno dei lasciti più importanti di McQueen al mercato di massa, la storia si svolge in una cronologia serrata, passando dal periodo della scuola alla rapida ascesa come uno degli stilisti di punta di Givenchy e poi sovrano della propria maison.

Al centro del racconto ci sono sicuramente le sfilate di McQueen, famose per essere dei veri e propri spettacoli, dove le telecamere e gli altri effetti speciali venovano usati per migliorare e supportare la storia raccontata dagli abiti.

Storia dell’ascesa e della caduta di questo enfant terrible del mondo della moda contemporanea, il documentario è visivamente sorprendente. Il direttore della fotografia, Will Pugh, ha riempito lo schermo in tutte le direzioni con le creazioni a volte colorate, spesso terrificanti del designer britannico. Senza fronzoli o sovrastrutture aggiuntive.

Alexander McQueen si è tolto la vita l’11 febbraio 2010, all’età di quarant’anni, poco tempo dopo la morte della madre. Le sue creazioni ne tengono viva la memoria, mentre ancora ci si interroga su chi sia stato davvero. Il dolce ragazzo di cui parlava la madre? Un perfezionista e maniaco del lavoro? O un brillante artista, il migliore della sua generazione?

 

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