“Alla ricerca di Dory”: disabilità e convivenza coi propri limiti nel film Disney Pixar

Tornano i personaggi di "Alla ricerca di Nemo" per una nuova, mirabolante avventura nelle profondità marine - e non solo

Un film di Andrew Stanton, Angus MacLane. Con Ellen DeGeneres, Albert Brooks, Diane Keaton, Eugene Levy, Ty Burrell. Animazione, 103. USA, 2016

Dory, pesciolina chirurgo amnesica, nuota una vita tranquilla in compagnia di Marlin e Nemo, perduto e ritrovato un anno prima. Casualmente, Dory ricorda l’infanzia perduta, e la famiglia. Determinata a ritrovarsi e a ritrovare il suo passato, Dory parte alla ricerca dei suoi genitori. Il viaggio la porterà all’istituto oceanografico, dove incontrerà Hank, un polpo mimetico che odia i bambini e cerca un passaggio per Cleveland, uno squalo balena miope e un beluga persuaso della défaillance del suo ecolocalizzatore.

 

La memoria e i ricordi sono ciò che ci distingue l’uno dagli altri. Sono i ricordi e le emozioni a essi collegate che ci rendono vivi e nello stesso tempo fragili. Chi soffre di amnesia, di Alzheimer, di demenza senile è purtroppo destinato al lento sprofondare nell’oblio della dimenticanza.

Eppure la Disney, nel 2003, è stata capace con il film “Alla ricerca di Nemo” di far amare dal pubblico Dory, una pesciolina affetta da una strana forma di amnesia a breve termine, portandoci a ridere su una condizione di per sé drammatica.

Il personaggio ha avuto così tanto successo che, tredici anni dopo, è la protagonista di un film tutto suo, “Alla ricerca di Dory”, diretto da Andrew Stanton e Angus MacLane.

La struttura, nella prima parte, riprende abbastanza fedelmente quella del film originale, per poi assumere un carattere più psicologico e intimistico, mettendo al centro del racconto il passato e le proprie origini e quanto esse condizionino il nostro presente e futuro.

Il botteghino americano ha già premiato lo spin off con incassi record. Personalmente lo ritengo un buon film, non all’altezza però di “Alla ricerca di Nemo” o di “Inside out” (qui la recensione).

Una storia che piacerà ai bambini grazie ai personaggi divertenti, alle ambientazioni coloratissime, ai dialoghi divertenti, e magari farà scendere qualche lacrimuccia ai genitori, che si immedesimeranno nel dolore di chi perde e poi ritrova un figlio a distanza di tanti anni.

L’immancabile lieto fine trasmette speranza e ottimismo: nonostante un grave handicap fisico è comunque possibile realizzare i propri sogni, grazie a forza di volontà e amore.

 

Il biglietto da acquistare per “Alla ricerca di Dory” è:
Neanche regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto (con riserva). Sempre.

 

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