“Ama Gloria”: il punto di vista di una bambina sugli affetti e le relazioni

L'opera prima di Marie Amachoukeli è toccante. Ottima la prova di Louise Mauroy-Panzani

Un film di Marie Amachoukeli-Barsacq. Con Louise Mauroy-Panzani, Ilça Moreno Zego, Arnaud Rebotini, Fredy Gomes Tavares, Abnara Gomes Varela, Domingos Borges Almeida. Drammatico, 83′. Francia 2023

Cléo ha solo sei anni. È follemente innamorata di Gloria, la sua tata che l’ha cresciuta fin dalla nascita. Ma Gloria deve urgentemente tornare a Capo Verde, dai suoi figli. Prima di partire, Cléo le chiede di mantenere una promessa: rivederla il prima possibile. Gloria la invita allora ad andare dalla sua famiglia e sulla sua isola, per trascorrere insieme un’ultima estate.

 

Il film di apertura della 62° edizione della Settimana della Critica, che si svolge all’interno del Festival di Cannes, è una toccante storia di affetti e relazioni familiari che vanno al di là dei legami di sangue e superano persino i confini del Paese di origine.

“Ama Gloria”, primo lungometraggio di Marie Amachoukeli, vede protagonista una deliziosa bimba di sei anni di nome Cléo, straordinariamente interpretata dalla piccola Louise Mauroy-Panzani.

La storia, che inserisce ad ogni passaggio narrativo significativo degli elementi di animazione semplici e infantili, ma eloquenti, è interamente raccontata dal punto di vista delicato ed emozionante della piccola, con la macchina da presa che la osserva da vicino, soffermandosi spesso sul suo volto incredibilmente espressivo.

In “Ama Gloria” la regista Marie Amachoukeli accompagna la bimba in questo viaggio sia fisico che emotivo, che la porta dalla Francia fino ad un’isola di Capo Verde per seguire la sua tata, Gloria, la donna che, come una madre, l’ha cresciuta fina dall’infanzia e che ora è costretta a tornare nel proprio Paese d’origine.

Il mondo di Cléo gira tutto intorno a Gloria, è lei il centro dei suoi affetti, delle sue emozioni, il suo rifugio sicuro e la bimba al suo fianco sembra non temere nulla, nemmeno il fatto di trovarsi in un Paese completamente diverso dal suo, con una lingua straniera che non comprende e con persone a lei sconosciute.

Tuttavia, per quanto Gloria la consideri come una figlia, Cléo è presto costretta a fare i conti con il fatto di non essere a sua volta al centro della vita della sua tata. Nel suo Paese Gloria aveva una madre che si prendeva cura dei suoi figli e ora che questa è scomparsa tocca a lei tornare per loro.

Cléo inizialmente si mostra capace di amare tutti coloro che ama Gloria, ma il distacco, tanto necessario quanto doloroso, la porta a dover crescere più rapidamente di quanto avrebbe voluto.

“Ama Gloria” compone una commuovente storia fatta di affetti e relazioni, da quella centrale madre – figlia a quella tra fratelli e sorelle, ne approfondisce con garbo tutte le sfumature e ne osserva il modo con cui queste relazioni possono cambiare la nostra percezione del mondo e della vita.

Le piccole inserzioni animate contribuiscono a penetrare nell’immaginario semplice della bambina e a comprenderne gli stati d’animo, portando le emozioni a un livello semplice ma universale.

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Vania Amitrano
Laureata in lettere. Giornalista appassionata di arte, letteratura e soprattutto cinema.

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