“Annie. Il vento in tasca”: recensione del libro di Roberta Balestrucci

Sinnos pubblica la graphic novel illustrata da Luogo Comune che racconta una sfida al femminile

Se c’è un merito che va riconosciuto ad Annie. Il vento in tasca di Roberta Balestrucci Fancellu, la graphic novel illustrata da Luogo Comune che esce oggi, 4 aprile, per Sinnos, al di là del valore del libro in quanto tale, è quello di far riflettere sul ruolo delle donne nella Storia, sul racconto del passato e come questo sia stato portato avanti nel corso degli anni e dei secoli.

Annie Kopchovsky, nata a Riga, in Lettonia nel 1870, emigra con la sua famiglia negli Stati Uniti all’età di 9 anni. Appassionata di lettura, imparerà ad andare in bicicletta grazie al futuro marito. E proprio in bici, a soli 23 anni, partirà per una vera e propria impresa: fare il giro del mondo. Diventerà poi famosa come Annie “Londonderry”.

Come ha ricordato l’autrice Roberta Balestrucci Fancellu nella nostra intervista (potete leggerla qui), non furono tanto o solo gli uomini a ostacolare Annie nel suo progetto, quanto piuttosto le donne. Donne che vedevano in modo negativo il fatto che una giovane viaggasse da sola, senza accompagnatore, indossando abiti maschili e andando contro a tutte le convenzioni sociali dell’epoca.

Le malelingue non fermarono la risoluta ragazza – già moglie e madre, al momento di montare in sella e partire dagli Stati Uniti! Grazie alla penna della Balestrucci, alle immagini di Luogo Comune e a Sinnos oggi questa storia diventa un fumetto/graphic novel a disposizione di grandi e piccini.

La storia di Annie, e qui mi ricollego alla mia riflessione iniziale, fa anche riflettere su quante altre imprese eccezionali di ragazze e donne si siano perse nelle pieghe della Storia. Di quante di queste “eroine” sappiamo poco o niente? Quante sono state dimenticate? E quante aspettano solo di essere riscoperte?

Oggi si comincia a sentir parlare di loro, grazie a progetti come quello della Sinnos o a raccolte come quelle curate da Francesca Cavallo ed Elena Favilli, che hanno riscosso un successo internazionale. E allora il giorno in cui Annie e la sua bicicletta troveranno posto nei libri di storia, insieme a colleghi maschi come Cristoforo Colombo e Guglielmo Marconi, sembra un po’ meno lontano.

 

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Roberta Turillazzi
Giornalista per passione e professione. Mamma e moglie giramondo. Senese doc, adesso vive a Londra, ma negli ultimi anni è passata per Torino, per la Bay area californiana, per Milano. Iscritta all'albo dei professionisti dal 1 aprile 2015, ama i libri, il cinema, l'arte e lo sport.

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