Asian Brilliant Stars: “Youth” di Feng Xiaogang il più premiato

Alla Berlinale 2018 assegnati i riconoscimenti al meglio delle produzioni asiatiche dell'ultimo anno

Nel corso dei dieci giorni della Berlinale 2018 c’è stato tempo e modo di conoscere e premiare anche il meglio delle produzioni asiatiche degli ultimi 12 mesi. Il 21 febbraio ha avuto luogo la cerimonia finale degli Asian Brilliant Stars, evento complementare della kermesse berlinese, giunto alla seconda edizione.

La giuria, presieduta dal regista coreano Kim Ki-duk, ha assegnato i premi. Trionfatore indiscusso “Youth” del cinese Feng Xiaogang, che si è aggiudicato tre riconoscimenti: Premio speciale della giuria al regista, Miglior sceneggiatura a Yan Geling, Premio al nuovo talento asiatico a Zhong Chuxi, una dei protagonisti.

I premi per il miglior attore e la miglior attrice sono andati, rispettivamente, al taiwanese Chang Chen per il suo ruolo in “Brotherhood of Blades II: The Infernal Battlefield”, e alla giovane tailandese Chutimon Chuengcharoensukying per la sua interpretazione in “Bad Genius“. L’attrice ha anche presentato il film “Die Tomorrow nella sezione Forum del festival.

Il premio per la Miglior regia è andato all’israeliano Samuel Maoz per “Foxtrot” (qui la recensione), già vincitore del Leone d’argento gran premio della giuria alla Biennale di Venezia e nominato agli Oscar 2018 come Miglior film straniero. Tra pochissimi giorni sapremo se il film porterà a casa la statuetta, intanto abbiamo avuto il piacere di intervistare il signor Maoz.

Infine, Zhang Yang è stato scelto come Miglior produttore per il docu-drama “Paths of The Soul” da lui scritto, diretto e prodotto, che racconta il pellegrinaggio verso Lhasa di un gruppo di tibetani. Il film è stato presentato nel 2015 al Toronto International Film Festival e ha partecipato poi a diverse altre kermesse in giro per il mondo.

 

Previous articleLettera aperta ai vertici della Berlinale: di premi dati, non dati, regalati
Next article“Dark Night”: un crescendo di tensione e tragedia che scuote
Valeria Lotti
Originaria della provincia di Roma, vive tra l'Europa e la Cina, coltivando la sua passione per lo studio di società e culture. Dottoranda a Berlino, ama scrivere di cinema, viaggi e letteratura. Si ritiene democratica e aperta alla critica, purché non sia rivolta ai libri di Harry Potter.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here