“Attacco a Mumbai”: un thriller spietato su una carneficina reale

L'esordio alla regia di Anthony Maras alterna finzione e filmati per ricordare gli attentati del 2018

Un film di Anthony Maras. Con Dev Patel, Armie Hammer, Nazanin Boniadi, Jason Isaacs,  Anupam Kher. Drammatico, 110′. Australia 2018

Nel 2008 sbarca dal Pakistan, nel quartiere di Colaba a Mumbai, una piccola imbarcazione con dieci giovani armati fino a denti. Attaccheranno la grande città indiana colpendo nel nome di Allah punti di grande concentrazione umana, come la stazione ferroviaria, e luoghi simbolici dell’opulenza e dell’influenza occidentale, come l’hotel a cinque stelle Taj Mahal. Qui un cameriere coraggioso, una coppia per metà americana che ha appena avuto un figlio, un imprenditore e puttaniere russo, uno chef abituato alla leadership e molti altri cercano di sopravvivere al massacro in corso.

 

Se pensiamo a un attentato terroristico del nuovo millennio è facile richiamare alla mente le immagini dell’11 settembre 2001. Sfortunatamente di episodi drammatici e disumani, negli ultimi 19 anni, se ne sono susseguiti parecchi.

Uno di questi è avvenuto in India il 26 novembre 2018, quando dieci terroristi pakistani hanno messo a ferro e fuoco la città di Mumbai. Miliardi di persone seguirono i trafici avvenimenti – culminati nell’assedio del Taj Mahal Palace Hotel – in diretta televisiva.

“Attacco a Mumbai – Una vera storia di coraggio” del regista esordiente Anthony Maras conduce lo spettatore in un doloroso viaggio nel tempo, facendogli rivivere quelle tre giornate infernali con l’intento di omaggiare, soprattutto, l’eroismo e l’altruismo dello staff del TaJ Mahal, che non esitò a sacrificarsi pur di garantire l’incolumità dei clienti.

All’inizio del film, il capo chef Hemant Oberai (Kher) ricorda al suo staff come “il cliente è sacro”. La sequenza si svolge prima dell’attacco. Queste parole acquistano ancora più significato alla luce degli eventi successivi.

“Attacco a Mumbai” è complessivamente una ricostruzione puntuale, avvolgente e intensa dei fatti, capace di suscitare emozioni forti e una sincera partecipazione in chi guarda. Il racconto si basa sulle interviste ai sopravvissuti, gli atti giudiziari e i filmati tv, e grazie a questo materiale gli sceneggiatori hanno potuto scrivere una storia lineare, asciutta, incisiva, precisa nelle caratterizzazione dei personaggi.

La pellicola è indubbiamente angosciante, carica di violenza e ferocia ma pur nella sua semplificazione drammaturgica mostra una pagina dolorosa della storia dell’India moderna senza cadute retoriche o invettive ideologiche, limitandosi a raccontare, alternando finzione e realtà con abilità.

Un film-verità, alla cui riuscita contribuisce il buon cast, che garantisce un ricordo nitido, credibile e necessario di quanto accaduto, affinché nessuno possa mai dimenticare il sacrificio degli eroici impiegati del Taj Mahal Hotel.

Una lezione di civiltà e coraggio che ha commosso il mondo intero, degnamente celebrata tre settimane dopo l’attacco quando lo chef Oberoi e il suo staff riaprirono uno dei ristoranti all’interno dell’hotel bombardato, alla presenza dei sopravvissuti.

Era un messaggio forte e chiaro: “Non ci faremo intimidire, ci rifiutiamo di vivere nella paura”. Un messaggio che l’opera prima di Anthony Maras veicola splendidamente.

 

Il biglietto da acquistare per “Attacco a Mumbai – Una vera storia di coraggio” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto (con riserva). Sempre. 

 

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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