“Baby”: su Netflix la serie sulle giovani squillo dei Parioli a Roma

Benedetta Porcaroli e Alice Pagani protagoniste della seconda produzione originale italiana Netflix

Una serie di Andrea De Sica, Anna Negri. Con Benedetta Porcaroli, Alice Pagani, Riccardo Mandolini, Isabella Ferrari, Claudia Pandolfi. Drammatico. Italia 2018. 6 episodi

 

Sono stati rilasciati oggi, 30 novembre, su Netflix in 190 paesi i sei episodi che compongono “Baby”, la seconda serie originale italiana prodotta da Netflix, liberamente ispirata al caso delle baby squillo dei Parioli, a Roma.

A sceneggiare la serie, che promette di far discutere nonostante dai fatti siano trascorsi quattro anni, è GRAMS, un collettivo composto da cinque giovani autori, coadiuvati da Isabella Aguilar e Giacomo Durzi.

Quanto accaduto nel 2014 è solo lo spunto per raccontare un’universale bisogno d’amore e un periodo, l’adolescenza, durante il quale si cerca di trovare la propria identità e indipenza. La serie segue un gruppo di adolescenti del quartiere Parioli alle prese con amori proibiti, pressioni familiari e segreti condivisi.

Sono Chiara (Porcaroli) e Ludovica (Pagani) le protagoniste assolute della serie, in un racconto in cui viene evidenziato – in modo piuttosto pudico, va detto! – soprattutto il punto di vista femminile: le due ragazze funzionano molto bene sullo schemo in un sorprendente gioco di complementarietà e ambiguità.

Alla sua prima esperienza Riccardo Mandolini interpreta Damiano, l’elemento esterno del quartiere, costretto a trasferirsi dal padre ai Parioli dopo la morte della madre. Nonostante il suo problema di adattamento sia il più evidente, tutti i personaggi sono accomunati dalla difficoltà di sentirsi adeguati e di riconoscersi nell’ambiente che vivono tutti i giorni.

Il prestigioso Liceo Collodi diventa una sorta di rifugio per i figli della cosiddetta “Roma bene” che, nonostante possano avere tutto dalla vita (compreso le gettonatissime macchinine) spesso non sono un modello di virtù. Nei primi episodi ci troviamo di fronte a video a luci rosse diffusi sui social, atti di bullismo verso chi viene considerato diverso e alla stereotipata cotta della brava ragazza per il presunto ribelle.

Su tutto, spicca l’utilizzo che Andrea De Sica e Anna Negri fanno della colonna sonora: la musica – che spazia dalla trap di Achille Lauro al rap di Nex Cassel, dall’elettronica di Cosmo ai TheGiornalisti – viene utilizzata per raccontare emotivamente i personaggi, e diventa quasi un elemento essenziale della narrazione.

Al cast di attori giovanissimi si affiancano interpreti affermati del panorama italiano come Isabella Ferrari, Claudia Pandolfi, Paolo Calabresi e Tommaso Ragno. Gli adulti che interpretano ci vengono dipinti in modo piuttosto conservatore: che siano troppo rigidi o magari disinteressati di ciò che combinano i figli, ad animarli sono sempre buoni sentimenti.

 

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