“Belle”: un film d’animazione poetico, emozionante, sfavillante

Mondo reale e realtà virtuale si incontrano nella pellicola del maestro Momoru Hosoda

Un film di Mamoru Hosoda. Con Kaho Nakamura, Rina Izuta, Tina Tamashiro, Kôji Yakusho, Sometani Shôta. Animazione, 122′. Giappone 2021

Suzu, una liceale di 17 anni, vive nelle campagne della Prefettura di Kochi con il padre, dopo aver perso la madre in giovane età. La prematura perdita ha fatto chiudere Suzu in se stessa e l’ha allontanata dal padre e dalla cosa che più amava fare: cantare. Dopo aver capito che scrivere musica è il suo unico scopo nella vita, Suzu scopre un mondo virtuale noto come U, dove assume il ruolo di Belle, un avatar che in poco tempo le permette di diventare una cantante di fama mondiale. La comparsa di una misteriosa creatura, un drago, nell’universo virtuale la porterà a vivere una mirabolante avventura… 

 

La vita di tutti giorni può essere mediamente complessa, faticosa, piena di delusioni, insoddisfacente. Gli adulti sono obbligati a fare di necessità virtù e sopportarla, non fosse altro che per senso di responsabilità.

Ma se sei una timida liceale in una cittadina periferica del Giappone, che vive sola col padre dopo che la madre è morta sacrificandosi per una bambina in pericolo, allora il quotidiano può apparirti davvero insostenibile.

“Belle” del maestro dell’animazione nipponica Mamoru Hosoda arriva a Londra dopo aver incantato il pubblico ai Festival di tutto il mondo (cominciando da Cannes).

Hosoda affronta con delicatezza e umanità tematiche universali e attualissime come l’elaborazione del lutto, il bullismo, il timore di non essere all’altezza delle aspettative degli altri e dei propri sogni e la conseguente “fuga” dietro uno schermo. Tanti temi, ma tutto sviluppati alla perfezione nella sceneggiatura.

E c’è di più, perché in “Belle” viene inserito anche il tema della violenza sui minori in ambito familiare, attraverso una personale rielaborazione della fiaba “La Bella e la Bestia”.

Suzu ha un talento nascosto: ha una voce bellissima, ma si vergogna a esibirsi in pubblico. Così, come molti coetanei incompresi, emarginati, arrabbiati o semplicemente annoiati, decide di costruirsi un’identità virtuale nell’universo virtuale di U, e diventa Belle. In poco tempo, grazie al suo talento, Belle diventa una stella, ma i demoni sono arrivati anche in questo pacifico mondo altro.

Mi permetto di citare l’efficace titolo del collega David Ehrlich di “Indiewire” per riassumere “Belle”: La Bella e la Bestia incontra The Matrix nell’anima di Mamoru Hosoda.

“Belle” è un flusso di emozioni, sensazioni e timori come solo l’anima umana è capace di racchiudere e raccontare. Hosoda dà voce, anima e se vogliamo corpo a una generazione che sembra incapace di esprimere il proprio disagio a parole, preferendo l’anonimato virtuale al rischio di mettersi in gioco davvero.

Un film poetico, emozionante, sfavillante nonché un viaggio musicale dove il fine ultimo è la libertà e la redenzione.

Chi è realmente il drago (ovvero la bestia)? Nel mondo di U e non si susseguono le voci, i rumor. Tutti vogliono conoscerne l’identità. La caccia al mostro è promossa dai Giustizieri, che dovrebbero essere i buoni e garantire la sicurezza degli utenti. Dovrebbero, appunto. Ma Belle percepisce che c’è una bella persona dietro quell’essere spaventoso, ricoperto di lividi e segue una pista che la conduce al suo castello nascosto.

“Belle” è un gioioso e commovente invito a credere in noi stessi, a non aver paura di rischiare per inseguire i nostri sogni. Il web e la realtà virtuale possono aprire tante porte e garantire opportunità, ma nessuna applicazione sarà mai capace di dare il calore e la protezione di un sincero abbraccio.

 

Il biglietto da acquistare per “Belle” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto. Sempre (con riserva).

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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