“Benvenuti a Marwen”: quando l’arte, di qualsiasi tipo, può salvare

Tratto dalla storia vera di Mark Hogancamp, un film complesso e semplicissimo con un grande Carell

Un film di Robert Zemeckis. Con Steve Carell, Leslie Mann, Diane Kruger, Eiza González,  Gwendoline Christie. Biografico, 116′. USA 2018

Mark Hogancamp mette in scena nel proprio prato le gesta di un suo alter ego di nome Hogie in un fittizio villaggio belga, durante la Seconda Guerra Mondiale. Hogie è un pilota americano in lotta contro i nazisti e protetto dalle donne di Marwen, che sono poi la trasfigurazione delle donne che hanno aiutato Mark durante la sua terapia. Infatti l’uomo è reduce da un pestaggio di natura omofoba e da una lunga ma insufficiente riabilitazione, tanto da aver perso sia la memoria sia la capacità di disegnare. Elabora la tragediafotografando le scene che crea nel giardino, con bambole di donne eleganti e action figure di soldati. Quando arriva una nuova vicina, Nicol, Mark cerca di raddrizzare la propria vita e di liberarsi dalla dipendenza dagli antidolorifici.

 

Tratto dalla storia vera di Mark Hogancamp, fotografo e artista statunitense, “Benvenuti a Marwen” di Robert Zemeckis è un film complesso sotto molti aspetti, eppure semplicissimo, quasi una come una favola.

Il protagonista (Carell), in seguito a un pestaggio, si chiude in una solitudine profonda. L’elaborazione del trauma passa per lui attraverso l’invenzione, il racconto e la fotografia di un mondo altro, tutto suo, abitato da bambole di plastica e dal suo stesso alter ego,  Hogie, pilota americano che combatte i nazisti in Belgio.

“Benvenuti a Marwen” è un film delicato e graffiante, complesso in quanto rappresenta l’elaborazione di un trauma radicato nella mente (spaventata) e nel corpo di Mark, entrambi in riabilitazione. Questo percorso di ripresa avviene attraverso l’arte, vista come forma di canalizzazione delle emozioni e del dolore, ma anche come forma di espressione di una speranza.

Nella sceneggiatura sono ben bilanciate scene d’azione e dialoghi, monologhi e l’attenta analisi della figura di Mark, rappresentato in duplice veste di soldato e “vittima”. Questa dualità, tra eroe e sconfitto, è incarnata da uno Steve Carell eccezionale. Il cast nel complesso, comunque, offre una prova maiuscola.

Robert Zemeckis (Forrest Gump, Ritorno al futuro, Chi ha incastrato Roger Rabbit?), porta sul grande schermo una storia a cui, per primo, si è appassionato. E lo fa in modo che anche lo spettatore provi la sua stessa emozione, il desiderio e lo stupore di entrare nel villaggio di Marwen.

 

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Sofia Peroni
Classe 1996, marchigiana d’origine, studia comunicazione a Roma e ha trovato il modo di coniugare la passione per il cinema e quella per la scrittura... Come? Scrivendo sul e per il cinema dal 2015. Ha all'attivo diverse esperienze sul set, con registi del calibro di Matteo Garrone, e sogna un giorno di veder realizzato il suo film.

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