Biblioteche: i 7 falsi miti da sfatare

Di biblioteche, in Italia, ce ne sono tantissime. Anche nei paesini più piccoli può capitare di incontrare uno di questi spazi, dedicati ai libri e alla lettura. Da noi, però, sono spesso soprattutto gli studenti a fruire dei servizi offerti, delle sale, della connessione Wi-fi.

Mentre ci auguriamo che, come sta già succedendo all’estero, si sviluppi una cultura trasversale della biblioteca, vista come polo d’incontro e di aggregazione culturale e non solo come luogo d’elezione di secchioni e topi, passiamo in rassegna, riprendendo un pezzo dell’Huffington Post, i 7 miti più diffusi. E naturalmente falsi.

#1. Le biblioteche sono luoghi tranquilli – sempre, tutte 
Anche se molte biblioteche hanno spazi appositi dove le persone possono studiare, leggere e riflettere in tranquillità, l’epoca del silenzio imposto quasi con la forza tra gli scaffali è tramontata per sempre. L’atmosfera delle biblioteche è nettamente cambiata, via via che queste istituzioni si sono aperte a mostre, workshop, laboratori e incontri. Basti pensare ai concerti organizzati in Inghilterra o addirittura alle battaglie di robot che si svolgono nelle biblioteche australiane. Sono casi un po’ estremi, ma funzionali a far capire come l’immagine della biblioteca tranquilla e silenziosa sia ormai lontana, sostituita da quella di un luogo attivo e quasi febbrile, centro culturale e di intrattenimento – dove ascoltare musica, anche dal vivo, e magari raccontare storie attraverso giochi di ruolo.

#2. I club del libro sono noiosi da morire 
Pensate che i club del libro siano adatti soltanto ai lettori noiosi e attempati? Forse dovreste rivedere la vostra idea. I gruppi di lettura, infatti, si stanno rinnovando, soprattutto differenziando il pubblico a cui si rivolgono e aprendosi ai giovani. Nelle grandi biblioteche di tutto il mondo potete trovare book club pensati per 20enni e 30enni, dove si leggono e si discutono best-seller e titoli più classici, sempre secondo il gusto dei partecipanti. Un’altra novità è che spesso alla lettura si affianca la socializzazione e il divertimento, grazie allo spostamento dei book club nei locali e nei bar cittadini. Perché leggere insieme piace? Perché si possono discutere i personaggi, le tematiche profonde delle storie e confrontarsi con altri lettori e con le loro idee.

#3. Le attività organizzate dalle biblioteche sono antiquate, noiose o da bambini 
Artigianali? Vecchio stile e noiose? Ma niente affatto. Negli ultimi anni le biblioteche si sono aperte a workshop e laboratori, e non solo a quelli pensati per i bambini. A Sacramento una biblioteca organizza la aBad Art Night, dove gli adulti sono incoraggiati a produrre opere d’arte – senza seguire alcune regola. La New York Public Library, invece, propone una serie di laboratori nei quali i partecipanti devono lasciarsi ispirare dalle collezioni della biblioteca per realizzare disegni, sculture, video. Questa nuova tendenza di dare spazio alla creatività anche in mezzo agli scaffali dei libri apre una serie di opportunità per apprendere e divertirsi, per un pubblico di tutte le età.

Una festa nei locali di una biblioteca inglese.

#4. Nelle biblioteche ci sono soltanto libri 
Non amate particolarmente leggere? Le biblioteche offrono molto più di un assortimento di libri. Senza considerare le collezioni di audio-book e bluray che è possibile prendere in prestito, mai pensato di prendere parte a una lezione di danza, a una visita dei siti archeologici della città o di ascoltare un concerto jazz? Se vi guardate in giro potete trovare questo e molto altro, nel programma delle biblioteche cittadine. E poi ci sono quelle che mettono a disposizione degli utenti computer e connessione internet gratuita, collezioni di quotidiani e settimanali, carte geografiche storiche. Tutto nell’ottica di avvicinare il pubblico alle informazioni e alla cultura, a 360°.

#5. Le biblioteche sono barbose 
Dietro diversi di questi luoghi comuni e miti erronei si nasconde una sola idea difficile da sradicare: “le biblioteche sono semplicemente così noiose”. Ecco, è proprio questo punto su quello che ci sentiamo di dissentire di più. Le biblioteche sono luoghi sovversivi, dove c’è spazio anche per i libri poco conosciuti o addirittura proibiti e per lo scambio di idee. Le biblioteche sono luoghi vitali, dove le persone possono ritrovarsi e confrontarsi. Ma soprattutto le biblioteche sono un punto di accesso alla conoscenza, dove si può entrare davvero in contatto con i propri interessi. Come abbiamo già detto, non ci sono solo libri, ma un tesoro di informazioni che possono arricchire ognuno di noi. Le biblioteche sono noiose solo se vi si accede prevenuti, aspettandosi di annoiarsi a morte.

#6. Le biblioteche sono per i secchioni
Possiamo definire questo punto un’estensione del numero 5: se si dà per buono che le biblioteche siano luoghi noiosissimi chi altro potrebbe divertirsi nel passarci del tempo se non i secchioni e i nerd? A ben vedere questo falso mito ha più a che vedere con le persone che con il luogo biblioteca in sé.  In effetti le biblioteche sono luoghi da secchioni, e da adulti, e da bambini. Sono luoghi da giovani e meno giovani, da studenti e da casalinghe. Perché la biblioteca si situa al centro di una comunità, come una specie di porto franco dove tutti possono sentirsi a proprio agio e trovare qualcosa che tiri fuori la parte più intellettuale e cervellotica di sé. Perché in questi spazi è possibile accedere a informazioni e tecnologie gratuite, come difficilmente può capitare altrove.

#7. Le biblioteche sono luoghi per bambini 
È verissimo che tantissime biblioteche – in special modo quelle pubbliche – dedicano ampio spazio ai programmi per i bambini, anche per i piccoli che ancora non hanno iniziato la scuola. Avvicinare i giovanissimi ai libri e alla letteratura, prima ancora che inizino a leggere, è oggi ritenuto di estrema importanza. Ma questo non significa che non si possa avvicinarsi alla lettura in modo ludico anche una volta raggiunta la maggiore età. I laboratori organizzati dalle biblioteche, che permettono di esplorare i media digitali, di entrare in contatto con i grandi classici, di impegnarsi nella produzione di qualcosa di nostro, non sono soltanto “cose da bambini”. Si può imparare a tutte le età. Basta solo sapersi mettere in gioco.


 

Lo sappiamo, le biblioteche italiane, quanto a proposte per i non lettori e ad apertura verso il mondo digitale non reggono ancora il confronto con quelle di altri paesi europei e del mondo, ma negli ultimi anni qualcosa sta iniziando a muoversi.

Che rapporto avete, voi, con la biblioteca? Siete dei frequentatori? Oppure guardate a questi luoghi con un certo distacco, magari influenzati da uno o più dei 7 falsi miti di cui abbiamo parlato?

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