Biennale di Venezia | Settimana della critica | Los nadie

Un film di Juan Sebastián Mesa. Con Maria Angélica Puerta, Maria Camila Castrillón, Diego Perez Ceferino, Esteban Alcaráz. Drammatico, 84’. 2016

È destino evidentemente che quest’anno alla Biennale di Venezia prima le commissioni selezionatrici e poi le giurie siano vittime della sindrome da “Spira Mirabilis”, una sindrome che a dire la verità colpisce la critica italiana un po’ da sempre, portandola a innalzare a livello di capolavori assoluti film degni al massimo del dopo lavoro ferroviario – con il massimo rispetto per i ferrovieri.

Quello che stupisce, però, è anche i critici internazionali, chiamati a giudicare da 35 anni una sezione prestigiosa come quella della Settimana, possano prendere decisioni a dir poco incomprensibili, premiando pellicole lontane anni luce dai gusti del pubblico, come “Los nadie” di Juan Sebastián Mesa.

Sarebbe davvero interessante poter scambiare qualche parola con i giurati, per conoscere i parametri di valutazione e le motivazioni che hanno portato alla vittoria della pellicola colombiana.

In qualsiasi manuale di cinematografia si legge che alla base di un buon film deve esserci una trama di qualche spessore, chiara, o almeno capace di provocare emozioni o riflessioni nel pubblico.

Una scena del film di Mesa.

“Los nadie” viene meno a questa regola aurea, proponendo un intreccio narrativo pressoché inesistente, e mettendo in scena la vita, tutto sommato noiosetta, di un gruppo di adolescenti di Medellin, in Colombia.

Mano a mano che scorrono le immagini e i minuti lo spettatore si aspetta un cambio di ritmo, un colpo di scena che possa scuoterlo dal torpore in cui è caduto – attesa vana.

La scelta del bianco e nero è convincente in quanto evidenzia l’esistenza monocorde e senza prospettive dei protagonisti, ma nel suo aspirare ad avere un senso autoriale ed esistenziale si perde quasi subito, per colpa dei dialoghi lenti e poco incisivi.

Il film sembra suggerirci che gli adolescenti colombiani di oggi siano una generazione bruciata, senza nessuna protezione da parte delle famiglie, ma manca però una vera analisi sociale e psicologica del fenomeno.

La colonna sonora è forse l’elemento più interessante del film, con quel ritmo tambureggiante che almeno resta impresso.

Facciamo comunque i complimenti per il premio al regista Juan Sebastián Mesa: è giovane, quindi ha tutte le possibilità di tornare a Venezia in futuro, partecipando magari alla selezione ufficiale. Dopo la visione di “Los nadie”, però, nessuno dei presenti si sentiva di scommettere troppo sul suo futuro artistico. Speriamo in un cambio di rotta.

 

Il biglietto da acquistare per “Los nadie” è: 1)Neanche regalato; 2)Omaggio; 3)Di pomeriggio; 4)Ridotto; 5)Sempre.





NO COMMENTS

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Exit mobile version