Bif&st 2016: Quinta giornata

Uno dei segreti per realizzare un film di successo non è tanto scovare un tema interessante quanto avere l’idea giusta per svilupparlo al meglio.

Parola del regista Paolo Genovese che ha ricevuto, nel corso della quinta giornata del Bari International Film Festival, il premio Toni Guerra – Miglior soggetto per la pellicola campione d’incassi “Perfetti sconosciuti”.

Il regista Paolo Genovese
Il regista Paolo Genovese

Prima di salire sul palco del Petruzzelli, Genovese è stato intervistato dal critico cinematografico Franco Montini insieme a Jacopo Quadri, insignito del premio Roberto Perpignani quale miglior montatore per il documentario “Fuocoammare”.

Il regista ha sottolineato come spesso le idee semplici possano rivelarsi quelle di maggiore successo. “Fino a oggi nessuno aveva ancora pensato di costruire un film intorno a un cellulare – ha scherzato Genovesi, riferendosi al suo ultimo lavoro -, un oggetto di uso comunissimo, che però condiziona la vita di tutti. È vero che gli smartphone ci hanno semplificato la vita, ma quanto abbia mo perso in termini di calore e intimità?”.

Una scena del film di Genovese "Perfetti sconosciuti".
Una scena del film di Genovese “Perfetti sconosciuti”.

Perfetti sconosciuti” è stato girato interamente in piano sequenza, con due telecamere – ogni scena, cioè, è consequenziale all’altra, così che la cena tra i protagonisti risulti più credibile. La scelta di ambientare il film in un luogo unico, la sala da pranzo, non solo ha favorito il montaggio, ma ha anche permesso al regista di dare una prospettiva più incisiva e diretta sulla scena, usando come punto di osservazione proprio quello del posto alla tavola, rotonda, rimasto vuoto.

Oltre a parlare del suo ultimo lavoro, il regista si è soffermato anche sulla sua carriera artistica iniziata quasi per caso quando, neo-laureato in economia e commercio, ebbe l’opportunità di lavorare in un’agenzia pubblicitaria e provare a dirigere i primi cortometraggi.

Per quello che riguarda le pellicole da tenere d’occhio, al Bif&st è stata la volta di “L’uomo che vide l’infinito” di Matt Brown, con Dev Patel e Jeremy Irons.


–> Bari International Film Festival su Parole a Colori

 




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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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