“Big Hero 6”: nuovi eroi, nuovi mondi, nuove sfide in casa Disney

Nella futuristica città di San Fransokyo un giovanissimo genio nerd stringe amicizia con un robot

Un film di Don Hall, Chris Williams. Con Ryan Potter, Scott Adsit, T.J. Miller, Jamie Chung, Daniel Henney, Damon Wayans Jr. Animazione, 104′. USA 2014

Tadashi, il fratello maggiore del giovane protagonista Hiro, ha creato un robot ultra moderno di nome Baymax, ideato per prendersi cura delle persone. Quando un evento devastante si abbatte sulla città di San Fransokyo sconvolgendo la vita di Hiro, lui si rivolge a Baymax e ai suoi migliori amici: l’adrenalinica Go Go Tomago, il maniaco dell’ordine Wasabi No-Ginger, la maga della chimica Honey Lemon e il fanatico Fred.

 

Il mondo cambia, evolve e così fanno i gusti e le passioni dell’uomo. Eppure in un clima incerto e in una società precaria come la nostra c’è almeno una certezza: il film natalizio targato Disney.

La Disney ha cresciuto generazioni di bambini, regalando al mondo pellicole meravigliose e intense. Gli eredi di Walt Disney sono sempre stati attenti a cogliere i cambiamenti della società e gli umori del pubblico e nel corso del tempo hanno saputo modificare lo stile e soprattutto i contenuti delle loro storie, anticipando spesso nuove mode.

“Big Hero 6” è il primo film Disney ispirato a un fumetto Marvel e lo spettatore nota quanto ciò sia evidente fin dalle prime scene, venendo proiettato in un’immaginaria e futuristica città chiamata San Fransokyo dove il quattordicenne Hiro Hamada ama passare le notti in discutibili locali dove può cimentarsi in lotte tra robot.

La sceneggiatura e la struttura del film sono segnati dal soggetto Marvel. Elementi cari alla casa editrice, come l’eroismo, il desiderio di vendetta e la voglia di stupire si uniscono ai classici temi Disney, l’amore, l’importanza della famiglia, la maturazione e la comprensione da parte del protagonista di quale sia il suo ruolo nel mondo. Il mix tra i due mondi è riuscito, la sceneggiatura fluida.

I personaggi sono ben costruiti e sviluppati. La regia è coraggiosa, creativa e vitale nel creare il mondo che alterna luci e ombre dove si muovono i personaggi e nel raccontare anche temi drammatici, senza per questo risultare troppo cupa e pensante.

“Big Hero 6” ci regala nuovi eroi, nuovi mondi, nuove sfide, ma soprattutto, con il finale che non ha nulla da invidiare alle teorie di “Interstellar”, la consapevolezza che anche le ferite dell’anima sono curabili con l’amore e che anche un nerd può diventare un eroe.

 

Il biglietto da acquistare per “Big Hero 6” è:
Neanche regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto. Sempre.

 

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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