“Borderlife”: il libro proibito che riaccende la polemica sulla censura

Di libri proibiti, indici, diritti dei lettori e limiti della censura si dovrebbe parlare non solo una settimana (o pochi giorni all’anno). Questa volta è un fatto di cronaca che riporta l’argomento al centro del dibattito, coinvolgendo politici e intellettuali di tutto il mondo.

Il Ministero dell’istruzione israeliano ha bandito il romanzo “Borderlife” (Gader Haya in lingua originale) della scrittrice Dorit Rabinyan dai programmi dei licei in Israele.

Il libro racconta la storia d’amore tra un artista Palestinese e una ricercatrice Israeliana che si incontrano a New York. Lei ha servito nell’esercito israeliano, lui ha scontato quattro mesi di carcere in Israele per aver dipinto bandiere palestinesi nelle strade. Pubblicato nel 2014, Borderlife ha vinto diversi riconoscimenti, tra cui il prestigioso Bernstein literary prize, e gli insegnanti israeliani hanno richiesto che venisse incluso nei programmi scolastici. Ma il Ministero dell’Educazione ha deciso di escluderlo, invece, sostenendo che il libro “potrebbe fare più male che bene”.

“Sposare una persona non ebrea non è qualcosa che il sistema educativo deve promuovere – ha dichiarato un portavoce del Ministero – Il contenuto del libro potrebbe incoraggiare ‘l’assimilazione’, ossia rendere i giovani più aperti a matrimoni misti”.

Prevedibilmente, molti tra insegnanti e studenti hanno mostrato disaccordo con la decisione presa, per questo il Ministero ha in parte fatto marcia indietro, annunciando che del libro si potrà parlare, ad esempio nei corsi avanzati di letteratura. Ma il Ministro dell’Istruzione Naftali Bennett, membro del Jewish Home party, ha dichiarato alla stampa che sebbene non sia stato coinvolto direttamente nella questione, è a favore delle restrizioni che riguardano il libro.

Come spesso accade quando si parla di libri proibiti, la censura già si è dimostrata essere controproducente. Editori e librai hanno infatti riportato che le vendite di Borderlife hanno subito una vera e propria impennata a partire dalla diffusione della notizia del bando nelle scuole. L’agente della Rabinyan ha raccontato alla BBC che, solo in Israele, sono state vendute 5.000 copie da quando il caso è scoppiato.

“Penso che questo andare in libreria e acquistare il romanzo sia una dimostrazione – ha detto l’autrice durante un’intervista – Non sono solo i mie sostenitori che oggi comprano Borderlife, ma sono i sostenitori della democrazia israeliana. Acquistando il mio romanzo le persone professano la loro fede nel liberalismo, nella libertà di poter scegliere ed esprimersi.”

Le polemiche sono finite in prima pagina sui quotidiani di tutto il mondo e hanno coinvolto anche esponenti della politica e della letteratura, tra cui Amos Oz e Yehoshua. Il magazine Time Out Tel Aviv ha scelto di protestare contro la censura che ha colpito il libro postando un video su Youtube. Nel video si vedono sei coppie miste, ebrei e arabi, che si baciano.

Il romanzo Borderlife di Dorit Rabinyan è ancora inedito in Italia. Sarà pubblicato da Longanesi nel 2016.


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