“C’era una volta la terra”: racconto del Molise contadino di oggi e di ieri

Il documentario di Ilaria Jovine e Roberto Mariotti è un inno alle tradizioni e alla cultura della terra

di Luciaconcetta Vincelli

 

Un film di Ilaria Jovine, Roberto Mariotti. Documentario, 75’. Italia 2017

Partendo dalle parole di Francesco Jovine, scrittore, giornalista e saggista molisano morto nel 1950 a soli 48 anni, che molto spesso aveva parlato della terra – quella del suo Molise, del Mezzogiorno d’Italia, la terra coltivata dai braccianti, la terra abbandonata per emigrare in America, la terra aggredita dal dissesto idrogeologico – il documentario osserva la realtà di oggi, il rapporto che oggi ha l’uomo con la terra, intesa come suolo da coltivare, territorio da salvaguardare e patria da cui emigrare o in cui immigrare.

 

C’era una volta Francesco Jovine, scrittore e giornalista originario di Guardialfiera, in Molise, sensibile alla realtà della sua regione e del Mezzogiorno dei braccianti. A lui e ai paesaggi che studiò sono ispirate le inquadrature suggestive del documentario “C’era una volta la terra” di Ilaria Jovine, nipote di Francesco, e Roberto Mariotti, presentato in anteprima al festival Molise Cinema.

Se Jovine è morto a soli 48 anni, nel 1950, i suoi scritti, i romanzi “Signora Ava” e “Terre del Sacramento”, gli innumerevoli articoli comparsi sul Giornale d’Italia nel 1941 sono sopravvissuti. Da questi sono tratte le analisi perentorie affidate alla voce di Neri Marcorè, che commentano il girato, tra Molise di un tempo e Molise di oggi.

C’era una volta il contadino, con la sua fede quasi pagana nella terra, la sua dedizione al lavoro, le ferme convinzioni sociali, l’esperienza generazionale di emigrazione. Oggi la figura sopravvive, tra immigrazione, tradizioni, e il ruolo ancora centrale della terra.

“La terra narra la difficile gestazione delle sue vite e gli uomini la sentono vibrare sotto i piedi come una creatura viva”. Il documentario cerca di riprodurre queste vibrazioni, dando testimonianza dei suoni delle tradizioni, del lavoro nei campi, dei problemi, dell’abbandono, della festa, in un’avventura di ricerca iniziata nel 2015.

Sarà forse l’ennesimo esempio di nostalgia per i tempi andati? La voce chiara di Jovine e le immagini girate, non sempre amene, lo negano, ribadendo l’esistenza e la resistenza di stili di vita e mentalità che non si piegano su se stesse, anzi si rinnovano in un messaggio attuale, necessario e forse, inconsciamente, politico.

C’era una volta, c’è e ci deve essere la terra, con i suoi preziosi insegnamenti, sembra ribadire il documentario, che, come ha annunciato la regista Ilaria Jovine, continuerà il suo viaggio di presentazioni in tutto il Molise, nella stessa terra che raccontata, per aiutarla a raccontarsi agli altri.

 

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