Campiello giovani: svelata la cinquina dei racconti finalisti

Il premio è rivolto a giovani scrittori tra i 15 e i 22 anni e verrà consegnato il 15 settembre a Venezia

È stata annunciata il 20 aprile la cinquina dei finalisti del XXIII Premio Campiello Giovani, rivolto ai ragazzi tra i 15 e i 22 anni chiamati a scrivere un racconto a tema libero.

Il vincitore sarà proclamato sabato 15 settembre, durante la conferenza stampa finale del Campiello, e premiato la sera stessa sul palco del Teatro La Fenice di Venezia.

Vediamo insieme chi sono i cinque finalisti:

Alma Di Bello, 18 anni di Blevio (CO) – “Blackout”

Un uomo si trova una sera in un locale con un barista e una giovane spogliarellista, come nella famosa scena del quadro di Hopper. Le luci si spengono d’improvviso a causa di un blackout e i tre al buio se la raccontano. Lui riflette sul fatto che la vita gli sembra come l’attesa in una stazione ferroviaria, peccato che il proprio treno non parta mai. Un racconto che indaga sul valore della giovinezza, l’arrivo della vecchiaia, e il senso della vita.

Vincenzo Grasso, 20 anni di Catania – “Bestiario familiare”

Un ragazzo vive in una famiglia disfunzionale formata da un padre, pittore celebre, e una madre, sua manager. All’interno di questo universo cerca faticosamente di ritagliarsi uno spazio identitario. Tutto bene finché gli affari vanno a gonfie vele, ma poi arriva l’infermo. Con il tramontare del successo sopravviene la depressione del padre ed infine il suo suicidio. Un racconto amaro e sapiente sulle dinamiche familiari.

Alessio Gregori, 21 anni di Monterotondo (RM) – “Feromoni”

Un ragazzo vive con la madre in una casa che come tutte le altre è infestata dagli insetti, che proliferano ovunque. Tutti cercano di ripararsi come possono, ma l’invasione è devastante. Il clima è apocalittico. Il ragazzo pensa sempre ad un suo amore, che rivede raggiungendolo a casa sua e finalmente parlandogli. Al suo ritorno a casa, la madre è sul balcone, e forse pensa di buttarsi giù. Un racconto distopico cupo ma fiammeggiante, memorabile.

Lorenzo Nardina, 20 anni di San Donà di Piave (VE) – “Natura morta”

Arturo Benni è un uomo che capisce cosa deve fare, ma non lo fa. Fin da giovane è stato in grado di individuare quello che per lui sarebbe stato il meglio, ma non per questo poi lo ha perseguito. La sua vita è diventata quindi quella di un uomo qualsiasi, che vive vagamente alienato da tutto ciò che dovrebbe coinvolgerlo. Ma c’è un pensiero che non l’ha mai abbandonato. Un racconto sul significato della scelta e sul dover agire.

Elettra Solignani, 17 anni di Verona – “Con i mattoni”

Una ragazza comincia una dieta che diventa, lentamente, una discesa agli inferi. In un crescendo di fasi che vengono raccontate come il più cupo dei sillabari, la giovane precipita in un luogo desolato, isolandosi da tutti, anche da chi amava e l’ha amata. Solo una dolorosa presa di coscienza potrà aprire la possibilità di un nuovo inizio. Un racconto sul dramma dell’anoressia che ci priva degli altri e alla fine anche di noi stessi.

 

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