“Candelaria”: riscoprire l’amore a 60 anni è possibile?

Jhonny Hendrix Hinestroza dirige un film semplice ma toccante, ambientato nella Cuba degli anni '90

Un film di Jhonny Hendrix Hinestroza. Con Alden Knight, Verónica Lynn, Manuel Viveros, Philipp Hochmair. Drammatico, 95′. Colombia, Germania, Norvegia, Argentina, 2017

Gli anni Novanta. Il mondo è cambiato radicalmente e Cuba, l’isola sotto embargo, sta annegando nel rum e soffocando tra fame e sigari. In questo triste scenario vive una coppia di sessantenni, Candelaria e Victor Hugo. Una relazione che ormai si regge sull’inerzia, fino al giorno in cui le cose prendono una piega sorprendente, quando Candelaria trova una telecamera analogica, Hi8. Con questo oggetto, i due iniziano a osservarsi reciprocamente senza preoccuparsi l’uno dell’altra. E l’amore sboccia nuovamente. Ma questa felicità inaspettata, così dolce, è solo l’inizio della fine.

 

Incontrare la propria anima gemella e passare con lei tutta la vita è il sogno di ogni romantico – e l’incubo per i single convinti. Ma se gli appartenenti alla prima categoria vi direbbero che, non conta il dove, basta il sentimento, quanti sarebbero disposti a confermarlo, avendo vissuto nella Cuba di Fidel Castro?

“Candelaria” di Jhonny Hendrix Hinestroza affronta il tema con sensibilità e creatività, raccontando la tenera e commovente storia d’amore tra Victor Hugo (Knight) e Candelaria (Lynn). I coniugi, ormai anziani, vivono in condizioni di estrema povertà nella Cuba degli anni ’90. Una telecamera li porterà a riscoprire l’intimità ormai perduta e a rinsaldare il rapporto.

Il film ha un impianto drammaturgico semplice e lineare quanto intenso e poetico, che strizza l’occhio, a modo suo, ad alcune pellicole celebri come “Proposta indecente”, “Amour” e “45 anni”.

La scelta dell’ambientazione si rivela utile per amplificare ancora di più la forza e la straordinaria normalità della coppia.

La regia di Jhonny Hendrix Hinestroza, anche se stilisticamente non eccelsa e senza particolari guizzi artistici, è calda, attenta e soprattutto abile a esaltare le doti dei due protagonisti. Veronica Lynn e Alden Knight formano una convincente coppia artistica, regalando allo spettatore momenti di grandissima recitazione e sincere e vibranti emozioni.

Il finale, tragico quanto commovente e romantico, scalda il cuore anche dello spettatore più arido, facendogli credere, almeno per una una sera, che due cuori e una capanna possa non essere solo un modo di dire.

 

Il biglietto da acquistare per “Candelaria” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto (con riserva). Sempre. 

 

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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