Cartoline da Cannes 2022: non succede, ma se succede…

Spazio agli ultimi film in concorso, "Showing up" e "Un petit frère", aspettando il gran finale

Un anno fa ho inaugurato la piccola rubrica “Non succede ma se succede” dove metto nero su bianco i miei peggiori incubi festivalieri, dal bucare il vincitore allo stroncare brutalmente, nei giorni precedenti, un film poi premiato e incensato dalla giuria.

L’idea continua a sembrarmi meritevole, ed eccomi quindi a bissare anche nel 2022.

Ultimo giorno di Concorso ufficiale a Cannes e ultimi due film in gara visionati: “Showing up” di Kelly Reichardt e “Un petit frère” di Leonor Serraille. E la vera notizia di apertura è che, quest’anno, Parole a Colori avrà finalmente coperto la Palma d’oro – perché ho visto tutte le pellicole in lizza.

Ho qualche preferito, ma per scaramanzia evito i pronostici. Nonostante i rumor che circolano, non ci sono film che si sono imposti di prepotenza sugli altri. Vedremo come si esprimerà la giuria, e se seguirà la chiacchierata asse Francia-Iran-Oriente.

Tornando agli ultimi due film in concorso che ho visto, si posizionano entrambi su una linea mediana artistica, narrativa e registica, e sono impreziositi dalle ottime performance delle protagoniste Michelle Williams e Annabelle Lengronne.

 

“SHOWING UP”: RITRATTO MINIMALISTA D’ARTISTA

di Kelly Reichardt. Con Michelle Williams, Amanda Plummer, John Magaro, James Le Gros, Chau Hong. Drammatico, 108′. USA 2022

Michelle Williams è Lizzy in “Showing up” di Kelly Reichardt, un’artista ben lontana dagli stereotipi della professione. Lizzy è una scultrice che veste abiti anonimi, indossa calzini corti e zoccoli, è spesso crucciata, sola e insoddisfatta.

La Willams ha fatto un incredibile lavoro su se stessa, rendendo la trascuratezza estetica del personaggio chiave di lettura del suo mondo interiore. Lizzy non è infatti apprezzata come artista, neanche dalla madre con cui lavora in un centro creativo.

“Showing up” è una commedia agrodolce, piuttosto monocorde e compassato sia nello stile di racconto che nel ritmo. La presenza malinconica della Williams, però, rende comunque la visione coinvolgente. E non escludo che con questa performance potrebbe insidiare le favorite per la vittoria finale…

 

“UN PETIT FRÈRE”: IL RACCONTO DI UN RAPPORTO MADRE-FIGLI

di Léonor Séraille. Con Stéphane Bak, Ahmed Sylla, Annabelle Lengronne, Kenzo Sambin. Drammatico, 116′. Francia 2022

“Un petit frère” è invece uno di quei film che potrebbe trovarsi, inaspettatamente, sul podio soprattutto per via di una serie di combinazioni emotive e geo-politiche piuttosto che per reali meriti. 

Seguiamo 15 anni di vita di Rose e dei suoi figli, Jean ed Ernest, dal momento in cui, alla fine degli anni ‘90, arrivano a Parigi dalla Costa d’Avorio fino ai giorni nostri. Un lungo arco temporale durante il quale si alternano illusioni, speranze, cadute, amori, allontanamenti, conquiste sociale e professionali.

Un flusso emozionale che può emozionare quanto annoiare. Ma anche in questo caso risplende la figura carismatica dell’attrice protagonista, Annabelle Lengronne. Rose è una madre single orgogliosa e tenace, che si sforza di tenere insieme tutto e di fare il meglio per i figli.

 

Il vostro inviato si prepara alla ultima notte sulla Croisette. È tempo di scoprire chi si aggiudicherà la Palma d’oro, ricordando che anche gli ex equo sono possibili…

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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