Cartoline da Venezia 75 | Di badge blu e prime soddisfazioni

L'inviato, al giorno 0 di una kermesse, è come lo studente che rientra a scuola: abbronzato, entusiasta

Non me ne voglia il buon Rino Gaetano ma il cielo sopra Venezia 75 non è semplicemente sempre più blu, ma blu al cubo! La mostra del cinema non è ancora iniziata ufficialmente, ma per il sottoscritto è già il Festival dei sogni.

Solo in un sogno, infatti, potevo immaginare che tre inviati di Parole a Colori ottenessero il badge blu. E basta un semplice upgrade di colore per ripagarti di tutto il lavoro fatto, delle notti insonni, delle molte arrabbiature.

Oggi “Il primo uomo” (First Man) di Damien Chazelle apre la kermesse e volendo parafrasare la celebre frase dell’astronauta americano Neil Armstrong, protagonista del film,: “Il triplo blu di Parole é un piccolo passo per noi redattori, ma un gigantesco passo per la redazione e un motivo d’orgoglio per Roberta Turilazzi, silente e tenace caporedattore”.

Ma voglio comunque tranquillizzare il direttore Alberto Barbera: la tradizione delle lettere aperte non verrà meno, neanche con il badge blu.

Ricordate l’emozione e la felicità del primo giorno di scuola, nel rivedere e riabbracciare i compagni dopo le vacanze estive? Ricordate come arrivavamo in classe sorridenti, abbronzati, rilassati, e soprattutto curiosi di informarci sulle rispettive avventure e flirt?

Ecco, delle scene analoghe si verificano ogni anno tra gli addetti ai lavori a Venezia. Gli inviati e i giornalisti, dopo la pausa estiva, si ritrovano in Laguna e mentre sono in fila per ritirare il prezioso accredito si raccontano le vacanze e quanto sia stato bello, per qualche giorno, non dover correre a un proiezione oppure litigare con l’odioso ufficio stampa di turno.

Addirittura, in un slancio di generosità e affetto che poi avrà poche repliche durante la stagione si confrontano sul programma, arrivando a stringere una sorta di patto di mutuo soccorso e collaborazione. Un tripudio di armonia da far impallidire De Amicis il “Libro cuore”, ma che ovviamente verrà meno con l’inizio della prima proiezione ufficiale.

Ma che cosa fa davvero un inviato dopo aver ritirato l’accredito? Studia il programma? Cerca di concordare le prime interviste con attori e registi? Stalkerizza gli uffici stampa per farsi invitare alle feste più esclusive e glamour?

Qualcuno farà anche queste cose. Io posso dirvi che la maggior parte degli inviati, il primo pomeriggio veneziano, potete trovarla tra le corsie dei supermercati. Una volta iniziato il festival, infatti, questioni come mangiare e lavarsi passeranno in secondo piano. Ma se è vero che non si può vivere 10 giorni di solo caffè, e se non si vuole tornare a casa rotolando, avere la dispensa ragionevolmente piena è vitale.

Perché il bello dei Festival del cinema è anche questo: spingono a tirare fuori non solo doti artistiche e organizzative, ma anche domestiche.

Insomma, Venezia 75 sta per iniziare, ci aspettano giornate intense e ricche di eventi. Ma per una volta possiamo dire che iniziamo col piede giusto, felicemente storditi e sorridenti, osservando il cielo sempre più blu sopra la Laguna.

Previous article“Mary Shelley”: il viaggio che portò alla nascita di Frankenstein
Next articleWEEKEND AL CINEMA | 10 nuove uscite dal 30 agosto
Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here