Cartoline dal Festival di Cannes: di parate di stelle e star dimenticate

Il cast di "Solo: a Star Wars story" monopolizza l'attenzione. John Travolta e il suo "Gotti" no

Le persone normali trovano forse un po’ di conforto dalle loro quotidiane delusioni e disgrazie pensando a quanta verità si nasconde dietro la frase: anche i ricchi piangono

Applicando la citazione al Festival di Cannes 2018, potremmo dire che anche alle star di Hollywood, qui, può capitare un passaggio a vuoto, una giornata no dove vieni rimbalzato, ignorato persino, quasi come fossi solo l’ultimo degli inviati nerd.

Prendete la giornata di ieri. Direttamente da una galassia lontana lontana è atterrato sulla Croisette l’intero cast di “Solo: a Star Wars story”, in uscita nei cinema italiani il 24 aprile. Non solo il pubblico pagante ma anche i giornalisti sono impazziti per Emilia Clarke, Woody Harrelson, Chewbecca e le guardie imperiali – tutti presenti sul red carpet per la proiezione in anteprima del film.

Nessuno ha voluto perdersi la parata di stelle, la première, se possibile l’esclusivo party successivo. E dire che il programma di Cannes proponeva anche interessanti alternative… A chi mi riferisco? Prima di tutto a John Travolta.

John Travolta è John Gotti nel biopic diretto da Kevin Connolly.

L’attore americano, ormai del tutto plastificato a eccezione dei celebri occhi azzurri ancora  giovanili e vispi, non poteva scegliere giorno e momento peggiore per presentare il nuovo film, “Gotti”.

Non mi pronuncio sui motivi che hanno spinto il delegato Thierry a “volerlo fortemente”, ma sulla mission impossible degli addetti alla sala, che hanno cercato in tutti i modi di trovare pubblico per non lasciare le poltroncine tristemente vuote, sì.

Io c’ero, in quella sala, forse uno dei pochi “giornalisti” a vedere una pellicola talmente brutta, mal scritta, mal diretta e mal interpretata da spingerti a rivalutare alcuni film tv trasmessi in estate delle nostre reti nazionali.

Ma se il buon Travolta mi chiedessi un’opinione su questa sua debacle festivaliera gli direi: “Animo, John, un giorno da nerd non ha mai ucciso nessuno“. Io lo so bene.

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