Cartoline dal London Film Festival: di film in presenza e poche restrizioni

L'edizione 2021 riporta le persone nelle sale del Regno Unito e le stelle sui red carpet

Ed eccoci arrivati alla fatidica data. Prende il via oggi, 6 ottobre, la 65° edizione del BFI London Film Festival, che dopo la parentesi del 2020 torna in larga parte in presenza. Nelle sale cinematografiche e nelle sale conferenze. Senza grandi restrizioni o preoccupazioni (anche se, in teoria, una COVID policy ci sarebbe anche).

È il mio terzo anno da inviata in quel di Leicester Square, Southbank Centre e affini, il primo in cui non c’è la collega Federica Gamberini a farmi compagnia – en passant, permettetemi di dire che spero davvero, nel 2022, di averla di nuovo al mio fianco, fosse solo per affrontare insieme le code alle prime luci dell’alba fuori dal cinema Odeon.

Questa volta, per ciò che mi riguarda, la situazione “ambientale” ed epidemiologica occupa la mia mente molto più dell’aspetto puramente artistico. Mi perdonerete lo scarso entusiasmo, ma la situazione, ve lo garantisco, è surreale. In questi quasi cinque anni che vivo a Londra mi era capitato di rado di sentirmi così tanto “italiana all’estero”

Mentre nel nostro Paese si continuano a contare i nuovi casi, anche se si tratta di poche migliaia, a mettere intere classi di scuola in quarantena in caso di un alunno o insegnante positivo, a comportarsi come nel pieno della pandemia, insomma, qui nel Regno Unito sembra che il 2020 sia stata una parantesi. Terribile e drammatica, certo, ma superata. 

Si legge nelle linee guida del BFI che “ci si aspetta che le persone indossino le mascherine nelle sale“, che tra parentesi saranno riempite al massimo, come da indicazioni governative, senza distanziamento alcuno. Ma se consideriamo che anche dove c’è l’obbligo di mascherina (come sui mezzi pubblici) sempre più persone ne fanno a meno… 

Chiariamoci, io sono tutt’altro che un’ipocondriaca. Non potrei mandare mio figlio in una scuola inglese, senza regole e senza paura, altrimenti. Ma buttarsi a capo scoperto e braccia nude nel bel mezzo di un incendio… be’, questo è tutto un altro paio di maniche!

Eccomi quindi qui, pronta a entrare in sala per la prima proiezione di questo London Film Festival, quella dell’atteso western “The harder they fall” di Jeymes Samuel, con Idris Elba (che vedremo su Netflix a inizio novembre). Ci saranno altri bei film da vedere, in questi undici giorni londinesi, certo. Incontri stampa a cui presenziare, interviste da portare a casa. Al momento, però, la mia maggiore preoccupazione è uscirne viva. E possibilmente non infetta. Mission impossible? Vi farò sapere. 

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