Cartoline dal London Film Festival: film, afternoon tea e divano di casa

Tutto pronto per l'edizione 2020 della kermesse inglese, che si sposta in larga parte online

Signori e signore, bambini e bambine, mettetevi comodi. Il London Film Festival sta per iniziare e, quest’anno, sarete liberati dai miei bollettini metereologici e dalle mie invettive contro i trasporti londinesi o le file di fronte al cinema alle cinque di mattina.

Il Festival, infatti, per rispondere alla situazione sanitaria internazionale e tutelare il più possibile la salute dei giornalisti, si sposta in larga parte online (fanno eccezione alcune pellicole molto attese come “Soul”, ma questa è un’altra storia).

Mentre dico arrivederci con un po’ di rammarico all’esperienza live, sono anche molto contenta, che con questo tempo da lupi – ed ecco che ho già tradito la promesse sui mancati bollettini meteo -, di poter visionare con calma i film scelti e intervistare quante più persone possibili grazie al potente mezzo di internet.

Come si addice a Londra, la selezione di titoli è molto coraggiosa e attuale (la nostra Roberta Turillazzi ne ha parlato nel suo pezzo). Ci sono film, documentari e screen talk dedicati ad approfondire i grandi temi di questo 2020 un po’ disgraziato. Si parlerà quindi di cinema al tempo del Covid, di discriminazione e di identità che cambiano.

Con grande gioia, e tirando un sospiro di sollievo, i miei cari afternoon tea sono stati confermati, anche se con un cambio di location. Niente pomeriggi da nouveau riche al May Fair hotel di Londra, quest’anno. Dovrò accontentarmi di un tè fatto in casa mentre aspetto che i talent si connettano con me su Zoom.

Ma bando alle ciance. Rullo di tamburi, si alzi il sipario e, perché no, mano sul mouse! Il London Film Festival 2020 comincia e io e il mio gatto siamo in attesa di lasciarci stupire, pigiama e popcorn pronti per l’insolita occasione.

 

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