Cartoline dal TFF 2020: “Calibro 9”, “Memory House”, “Lucky” e “Regret”

Dal 20 al 28 novembre appuntamento online per la 38° edizione della kermesse torinese

Non si nasce imparati, recita un popolare quanto sgrammaticato proverbio. Sbagliare valutazione su una persona, un libro, un fatto è del tutto umano. Scagli la prima pietra chi in vita sua non ha mai preso un abbaglio personale e/o professionale.

Ma in ambito festivaliero, come già ho avuto modo di raccontarvi in passato, è proprio “leggere” male un film il timore più grande di ogni inviato. Scrivere pesta e corna di una pellicola per poi vederla incensare da colleghi e giurie mina, e non di poco, l’autostima. Purtroppo capita.

Oggi al TFF versione online è stata la volta, tra gli altri, di “Calibro 9” di Tony D’Angelo (Fuori concorso), “Memory House” di João Paulo Miranda Maria (Torino 38), “Lucky” di Natasha Kerman (Le stanze di Rol) e del corto “Regret” di Santiago Menghini.

A mio modesto parere tutti e quattro meritano, anche se per motivi diversi, una netta bocciatura. Ero pronto a scrivere le mie recensioni tranchant quando online sono apparsi i primi articoli dei colleghi. Articoli che raccontano, manco a dirlo, tutta un’altra storia.

Chi ha ragione, dunque, io o il resto del mondo? Ogni spettatore potrà dire la sua, dopo aver visto i film in questione. Intanto ecco perché mi hanno lasciato dubbioso e perplesso.

 

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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