Cartoline dal Torino Film Festival: Seven sisters, “Final portrait”, “Kings”

Recensioni dalla 35° edizione della kermesse cinematografica, tra storie vere e scenari distopici futuri

Se vivessimo in un mondo perfetto, l’uomo proverebbe solo sentimenti di amore verso il prossimo, indipendentemente dal colore della pelle, dalla religione, dalle inclinazioni sessuali. In un mondo del genere, povertà, corruzione, mala sanità non esisterebbero. Per riprendere un motto caro ai figli dei fiori, faremmo tutti l’amore invece che la guerra.

Dite che un mondo del genere, senza vizi né peccati, sarebbe un posto terribilmente noioso in cui vivere? Be’ tranquilli, non corriamo alcun rischio in questo senso, e gli sceneggiatori possono continuare a prendere spunto dall’orribile e inesauribile vena creativa della realtà.

La terza giornata del 35° TFF conferma che il filone realistico è quanto mai vivo, con tre film che, per quanto diversi, hanno in comune la riflessione sulla società contemporanea e in generale l’umanità.

Cliccando sui titoli potete leggere le recensioni dei tre film. 

 

“Seven sisters”

“Final portrait”

“Kings”

 

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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