“Causeway”: un dramma prevedibile, con una buona Jennifer Lawrence

L'opera prima di Lila Neugebauer è lo studio di due persone spezzate e di un ritorno a casa

Un film di Lila Neugebauer. Con Jennifer Lawrence, Brian Tyree Henry, Jayne Houdyshell, Stephen McKinley Henderson. Drammatico, 92′. USA 2022

Dopo aver subito una lesione cerebrale combattendo in Afghanistan, Lindsay viene rimandata a casa negli Stati Uniti. Nella natia New Orleans, convivendo con una madre con cui ha sempre avuto difficoltà ad avere un rapporto, si sente sola, disorientata. Questo finché non incontra James, un meccanico che a sua volta lotta per superare i traumi del passato. 

 

Non sempre bastano alcune buone idee e delle interpretazioni sincere e tutto sommato pregevoli, per salvare un film dalla mediocrità. È il caso di “Causeway”, opera prima di Lila Neugebauer, con protagonisti Jennifer Lawrence e Brian Tyree Henry, presentato al London Film Festival e in arrivo anche alla Festa del cinema di Roma.

La Lawrence interpreta Lindsay, un soldato che ha subito una lesione celebrale combattendo in Afghanistan, lesione che le ha portato ansia, perdita di memoria e problemi di coordinazione fisica. Rimandata negli States, deve vivere con la madre Gloria (Emond) nella città di New Orleans, da cui ha sempre desiderato tirarsi fuori. 

L’incontro con il dolce James (interpretato da un discreto Brian Tyree Henry), meccanico che a sua volta sta lottando per venire a patti con i traumi del passato, l’aiuterà a trovare un suo centro anche lontano dalla guerra. 

“Causeway” non ha difetti particolari, soprattutto è ben recitato, ma è nel suo essere troppo “medio”, nel non insistere troppo su alcuni argomenti, limitandosi ad accennare per far sì, ad esempio, che il personaggio di Lindsay esca sempre bene, che finisce per non risultare particolarmente convincente.

La protagonista passa da essere catatonica a non soffrire di problemi particolari fisici – sì, ok, sappiamo che si è sottoposta a delle cure e delle terapie per guarire, però non ci viene mostrato un granché per supportare questa convinzione.

Lindsay prende medicine su medicine, ma non disegna nemmeno qualche birra in compagnia di James, e magari i suoi atteggiamenti amichevoli verso di lui potrebbero essere dovuti proprio a questo cocktail. Ma anche in questo caso, la cosa viene fatta passare in sordina, senza approfondire.

Jennifer Lawrence è brava, credibile, ma se dovessi scegliere una delle sue interpretazioni drammatiche, propenderei nettamente per quella nel “Lato positivo”, più naturale, struggente ma anche divertente. 

“Causeway” affronta il tema molto caro al cinema del “ritorno a casa”, fisico e metaforico, declinandolo in modo semplice. E finisce per essere soprattutto lo studio di due tipi di persone “spezzate”, che trovano l’uno nell’altro lo stimolo per provare, in qualche modo, a ricostruirsi. 

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