“Chernobyl”: una miniserie HBO accurata ed emotivamente toccante

Cinque episodi per raccontare uno dei più gravi incidenti nucleari della storia

di Adriano Pistilli

 

Una serie ideata da Craig Mazin. Con Jared Francis Harris, Stellan Skarsgård, Paul Ritter, Jessie Buckley, Emily Watson. Drammatico. Stati Uniti, Regno Unito. 2019

 

Miniserie in cinque puntate, co-produzione statunitense e britannica, “Chernobyl” racconta in modo fedele l’incidente nucleare avvenuto la notte del 26 aprile 1986, paradossalmente durante la conduzione di un test di sicurezza, nell’allora Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche.

Si è trattato di uno dei più gravi incidenti nucleari della storia, che ha avuto conseguenze notevoli sul breve e lungo periodo. Nella popolazione locale si sono registrati infatti negli anni successivi fenomeni di malformazione dei feti e, come anche in Europa, un aumento dei casi di tumore alla tiroide.

“Il Comitato centrale del partito comunista dell’Unione Sovietica e il presidio del Soviet supremo ha deciso che giustizia sia fatta in nome del popolo”: si apriva così il processo farsa tenutosi a Chernobyl, nel Palazzo della cultura, il 7 luglio 1987.

I sei imputati – tra cui il direttore della centrale Viktor Brjuchanov, il vice-capo ingegnere responsabile delle operazioni Anatolij Djatlov e l’ingegnere capo Nikolaj Fomin, che aveva imparato la fisica nucleare mediante un corso per corrispondenza – erano accusati di aver causato il disastro alla centrale atomica di Chernobyl.

La miniserie si concentra sulla portata devastante dell’incidente nucleare di Černobyl’, cercando di spiegare come e perché è accaduto. E raccontando anche le storie delle persone che hanno dato il loro contributo per mitigare i danni dell’esplosione, in molti casi a costo della vita.

Accanto ai personaggi storici, quello della scienziata Ulana Jurivna Khomjuk, interpretata da Emily Watson, è di fantasia. Attraverso di lei, gli sceneggiatori hanno voluto omaggiare i tanti fisici e ingegneri che collaborarono con Legasov nei mesi successivi all’incidente per la ricostruzione dei fatti.

Ampiamente apprezzata dal pubblico internazionale, la serie si contraddistingue per una grande verosimiglianza nella ricostruzione dei fatti, realizzata anche grazie all’utilizzo di filmati dell’epoca. “Chernobyl” è stata bene accolta anche in Russia, anche se alcuni media filo-governativi l’hanno criticata per aver sminuito l’eroismo dei sovietici impiegati nella vicenda.

In ogni caso una miniserie da vedere, per non dimenticare quello che è successo e onorare la memoria di chi ha perso la vita per evitare conseguenze ancora più gravi per la collettività.

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