“Chiudi gli occhi – All I see is you”: thriller psicologico con Blake Lively

I lati nascosti del matrimonio - e dei meccanismi che lo fanno funzionare - nel film di Marc Forster

Un film di Marc Forster. Con Blake Lively, Jason Clarke, Danny Huston, Yvonne Strahovski, Wes Chatham. Drammatico, 110′. USA 2016

Gina e suo marito James vivono a Bangkok, in Thailandia, dove si sono trasferiti per il lavoro di lui. Cieca per la maggior parte della sua vita, Gina fa affidamento a James per i suoi occhi. Quando fa un trapianto di cornea, la sua vita cambia drasticamente permettendole di vedere la loro relazione sotto una nuova luce.

 

Quali sono, secondo voi, le basi per un matrimonio solido? Il sentimento, da solo, basta, oppure serve altro, ad esempio la capacità di perdonare gli eventuali passi falsi del partner?

Non è una novità: oggi ci si sposa sempre meno e anche quando si decide di farlo basta un intoppo o un problema a far scricchiolare la coppia. E che dire di quelle unioni dove uno dei coniugi è in una posizione di debolezza, sia essa fisica o psicologica? Cosa significa, allora, il matrimonio?

“Chiudi gli occhi – All I see is you” di Marc Foster racconta la storia di Gina (Lively) e James (Clarke), apparentemente coppia innamorata e felice, nonostante la cecità di lei in seguito a un incidente stradale.

Fin dalle prime scene notiamo come Gina, per quanto forte e solare, sia dipendente da James e quanto la sua condizione l’abbia spinta a reprimere parte di sé, della sua sessualità e personalità.

L’equilibrio matrimoniale comincia a scricchiolare in seguito a un intervento chirurgico che permette alla donna di riottenere la vista dall’occhio destro. Questo la porta a riconsiderare la sua vita e mette anche il marito di fronte a non pochi dilemmi.

La prima parte di “Chiudi gli occhi – All I see is you” risulta nel complesso convincente e apprezzabile sul piano narrativo e godibile su quello visivo, merito di una brillante e creativa messa in scena.

Blake Lively e Jason Clarke formano una coppia plausibile, affiatata, armonica. Specialmente l’attrice, in questo ruolo non facile, dimostra di possedere talento, personalità e grinta, oltre a bellezza e fascino.

I problemi, purtroppo, emergono a tutti i livelli nella seconda parte, quando il film diventa un thriller psicologico dove nulla è come appare. Lo spettatore avverte un evidente cedimento strutturale e narrativo, come se i due sceneggiatori avessero perso il controllo della storia, facendola deragliare in un caos che penalizza anche i volenterosi interpreti.

“Chiudi gli occhi – All I see is you” brucia, in corso d’opera, gran parte delle buone premesse, fino al finale aperto quanto contorto che lascia allo spettatore l’amara sensazione che la solidità di un matrimonio sia purtroppo legata anche alla capacità di ognuno di sacrificarsi e rinunciare, almeno un po’, a se stesso.

 

Il biglietto da acquistare per “Chiudi gli occhi – All I see is you” è:
Nemmeno regalato. Omaggio (con riserva). Di pomeriggio. Ridotto. Sempre. 

 

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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