Un film di James Gray. Con Charlie Hunnam, Robert Pattinson, Sienna Miller, Tom Holland. Azione, 141’. USA 2016

Tratto dal romanzo “Z. La città perduta” di David Grann

Il militare Percy Fawcett nella Gran Bretagna dell’inizio del secolo scorso ha davanti a sé scarse possibilità di avanzare di grado. Accetta quindi la proposta della Royal Society di recarsi in Amazzonia, ai confini tra Brasile e Bolivia, per mappare un territorio sino a quel momento privo di definizioni cartografiche. Fawcett lascia la moglie per una missione che dovrebbe durare due anni. Rimane però così affascinato dalla foresta amazzonica da decidere di tornarvi alla ricerca di una città nascosta di cui è convinto di aver trovato significative tracce.

 

Onore, credibilità, coraggio e affidabilità sono ciò che definisce un uomo, i valori che ogni padre dovrebbe insegnare ai figli. Avere un obiettivo, un progetto, ed essere disposti anche al sacrificio estremo per realizzarlo non è un atto di eroismo, ma il modus operandi di ogni uomo di sani principi.

State pensando che se nel 2017 una persona sostiene cose come queste sia meritevole della camicia di forza? Forse, ma prima di chiamare il 118 riflettete un momento su come sarebbe la nostra società se qualcuno seguisse davvero massime come quelle scritte in apertura, massime di altri tempi.

Deve pensarla almeno in parte così il regista James Gray per decidere, dopo una lunga gestazione, di portare al cinema “Civiltà perduta”, adattamento del best-seller di David Grann “Z. La città perduta”, e basato su una storia vera.

Gray racconta in modo rigoroso i fatti salienti della vita di un uomo straordinario, trasmettendo però al contempo l’importanza che per lui avevano valori come l’onore. Percy ha affrontato avversità inimmaginabili, lo scetticismo della comunità scientifica, spaventosi tradimenti e anni di lontananza dalla propria famiglia in nome della sua missione.

Una storia potente, sulla carta coinvolgente ma che poi nella messa in scena risulta fredda, dispersiva, a tratti persino noiosa.

“Civiltà perduta” è un film ambizioso, ricco di spunti, diretto con esperienza, talento e sensibilità da James Gray, ambientato in location davvero uniche, magistralmente fotografato e con costumi e scenografie degne di menzione.

Il problema – ahinoi – è che Charlie Hunnam per quanto volenteroso, non è stato capace di essere un Percy Fawcett credibile e soprattutto carismatico. Calarsi nei panni di un uomo visionario e fuori dagli schemi non era facile, ma l’attore fallisce il compito.

Sienna Miller e Robert Pattinson, per quanto mostrino chiari limiti interpretativi, appaiono comunque più credibili.

Il regista, nell’intento di dimostrare il suo amore per questa storia e la sua stima per Fawcett, paradossalmente ha finito per nuocere al suo stesso tributo, allungando oltre modo il brodo, quando invece sarebbe stato opportuno asciugare, e di molto.

Percy Harrison Fawcett e il figlio Jack non furono mai ritrovati, nonostante le ostinate ricerche volute da Nina fino alla sua morte, avvenuta nel 1954.

Il tempo e la comunità scientifica hanno poi confermato le teorie sulla città Z, ma oggi al nome dell’esploratore e ufficiale inglese è legato soprattutto un modello di uomo coraggioso, tenace, d’onore.

 

Il biglietto da acquistare per “Civiltà perduta” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio (con riserva). Ridotto. Sempre.

 

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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