Civitanova Film Festival: “Inanimate” di Lucia Bulgheroni miglior corto

Cinque giorni di proiezioni, dibattiti, momenti di confronto e intrattenimento con attori e registi

Si è conclusa domenica, con un buon riscontro di pubblico e la vittoria del cortometraggio “Inanimate” di Lucia Bulgheroni, la quinta edizione del Civitanova Film Festival (5-9 giugno 2019), che ogni anno promuove il cinema a 360° attraverso proiezioni, dibattiti, momenti di confronto e intrattenimento.

Nato nel 2015 da un’idea di Michele Fofi in collaborazione con l’associazione culturale Fango&Assami, il Festival vede la partecipazione di registi affermati ed esordienti, critici, addetti ai lavori. Il focus della manifestazione è il concorso per cortometraggi, ma la materia cinema viene affrontata nel suo complesso con competenza e leggerezza.

L’edizione 2019 si è concentrata sui temi dell’identità, delle radici, della singolarità, intesa come diversità e unicità dell’essere umano. Tra gli ospiti più attesi, e apprezzati, l’attore Alessandro Haber, che insieme al regista Alessandro Capitani ha presentato uno dei suoi ultimi film, “In viaggio con Adele”.

Sedici i cortometraggi finalisti del concorso internazionale. Il Premio Fango&Assami, assegnato dagli organizzatori del Festival, è andato a “Egg” di Martina Scarpelli, analisi audace e fresca sul tema dell’anoressia. Miglior regia e miglior sceneggiatura a “All these creatures” di Charles Williams; Barbara Apuzzo e Luigi Sciamanna, protagonisti rispettivamente di “Non è amore questo” e “Lucy”, sono la miglior attrice e il miglior attore. Il pubblico ha invece incoronato vincitore “Frontiere” di Alessandro Di Gregorio.

Il Civitanova Film Festival si conferma un momento di incontro e dialogo, e di grande cinema. Tra ospiti italiani e internazionali, opere dal sapore fortemente contemporaneo, dibattiti e incontri è possibile approfondire fino in fondo l’universo cinematografico, dalla produzione alla distribuzione. Arrivederci al prossimo anno!

 

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Concetta Piro
Nata a Napoli, a otto anni si trasferisce in provincia di Gorizia dove si diletta di teatro. Torna nella sua amata città agli inizi del nuovo millennio e qui si diploma in informatica e comincia a scrivere - pensieri, racconti, per poi arrivare al primo romanzo, "Anime". Nel frattempo ha cambiato di nuovo città e scenario, trasferendosi nelle Marche. Oggi conduce per RadioSelfie.it "Lo chiamavano cinema", un approfondimento settimanale sulla settima arte, e scrive articoli sullo stesso tema.

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