“Compulsion”: un thriller psicologico con ambientazione italiana

Analeigh Tipton protagonista intensa e magnetica della pellicola di Craig Goodwill presentata a Torino

Un film di Craig Goodwill. Con Analeigh Tipton, Marta Gastini, Jan Bijvoet, Jakob Cedergren, Valentin Merlet. Fantasy, 84′. Canada, Italia, Gran Bretagna 2016

Sadie (Tipton) è una giovane scrittrice che, insieme ad una misteriosa donna di nome Charlotte, viene invitata da un suo ex a trascorrere del tempo nella sua villa in Italia poche settimane prima dell’uscita del sui ultimo romanzo. Una volta lì, Sadie e Charlotte vengono coinvolte in un pericoloso gioco psicologico.

 

Molti sostengono che gli scrittori siano, per loro natura, personaggi eccentrici ed egocentrici, quando non patologicamente narcisisti e concentrati solo ed esclusivamente sulle storie da scrivere.

Chi scrive spesso lo fa per avere la meglio sui demoni che gli affollano la mente, quindi capita che uno scrittore prenda spunto dal proprio vissuto per creare un’opera. Sta poi al lettore stabilire cosa sia vero e cosa no, dove si collochi il confine tra realtà e finzione.

Lo spettatore è chiamato a uno sforzo analogo anche guardando “Compulsion”, il film di Craig Goodwill con Analeigh Tipton presentato nella sezione Festa Mobile della 34° edizione del Torino Film Festival.

Ambientato interamente in Piemonte, tra location di estrema bellezza ed eleganza, “Compulsion” è al contempo un film introspettivo, un thriller e un viaggio onirico nella mente umana.

La sceneggiatura è ben scritta, ambiziosa e omaggia volutamente lo stile narrativo di Stanley Kubrick – rievocando nella struttura e nelle atmosfere film come “Eyes wide shut” e “Shining” -, quello del Darren Aronofsky di “Il cigno nero” e del Martin Scorsese di “Shutter Island”.

Sebbene il testo presenti nella parte centrale un certo sbandamento narrativo che genera confusione in chi guarda, unita alla sensazione di aver perso il filo della storia, il prodotto risulta nel complesso accattivante.

Se il film funziona lo si deve in gran parte al talento e alla presenza scenica di Analeigh Tipton, bella, intensa e magnetica. Marta Gastini è una valida spalla, con un personaggio che è al contempo ambiguo e ingenuo.

La regia di Craig Goodwill è nel complesso di buon livello, visionaria, creativa, abile a esaltare le doti del cast e a costruire un prodotto godibile e abbastanza originale per il panorama italiano.

La mente è un meccanismo complesso e imprevedibile, e basta poco per cadere in un buco nero da cui è difficile riemergere. Ammesso che si voglia farlo – come mostra il riuscito finale di “Compulsion”.

 

Il biglietto da acquistare per “Compulsion” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio (con riserva). Ridotto. Sempre.

 

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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