Controllo qualità sugli ebook: cosa manca e cosa si può fare

di Davide Martini

Continuano gli appuntamenti incentrati sul mondo degli ebook che prendono il là da una riflessione di Benjamin Denckla che noi abbiamo deciso di adattare per il pubblico italiano. Dopo aver posto le basi della questione – parlando di conversioni di bassa qualità ed ebook come software – addentriamoci nel discorso.

Nella carta stampata, “release” sta per “edizione”. Il controllo qualità di una prima edizione prevede la correzione di bozze, messa in atto più volte, in modo incrementale. Per migliorare le edizioni successive, invece, si raccolgono le segnalazioni dei lettori su refusi e incongruenze e si passa poi a intervenire sul testo.

Si potrebbe essere tentati di pensare che applicare questi processi editoriali anche alle pubblicazioni digitali sia semplice, che venga fatto normalmente. Purtroppo la realtà non è questa. I controlli qualità sugli ebook vengono infatti effettuati di rado – e questo è paradossale, se si pensa a quanto segnalazione di refusi e conseguente correzione sarebbero meno dispendiosi rispetto al cartaceo.

I libri di carta non hanno un bottone per segnalare direttamente all’editore un errore di stampa. Ma per come stanno le cose, anche gli e-reader potrebbero non averlo, dal momento che molto di rado ci si cura di questo strumento.

Correggere un refuso presente in un libro cartaceo – cambiando il termine o la frase incriminata – non basta per far sparire l’errore: per rendere la miglioria effettiva si deve attendere l’uscita di una nuova ristampa (che non è detto arrivi in tempi brevi, sempre ammesso che arrivi).

Al contrario, per gli ebook non si parla di ristampe ma di release. Una nuova release può essere rilasciata in qualsiasi momento, non esistono prescrizioni o tempi di attesa obbligatori. È sufficiente che l’editore decida di mettere sul mercato il nuovo prodotto e il gioco è fatto. Capite le potenzialità di questo fatto in termini di qualità? Eppure sono pochi gli editori che, fino ad oggi, hanno pensato di sfruttare questo strumento.

Ma torniamo all’argomento principale delle nostre chiacchierate, ovvero le conversioni low cost dei libri in formato digitale. Se gli editori non avessero scelto la strada più semplice all’inizio (ovvero quella di mettere sul mercato prodotti di scarsa qualità) la correzione dei refusi non sarebbe diventata oggi così importante. Ma avendo scelto conversioni di bassa qualità gli errori sono una costante e a questo punto correggerli diventa un imperativo. Gli editori dovrebbero prendere a cuore le segnalazioni degli utenti al fine di rilasciare una versione aggiornata degli ebook.


 

Questa non è che una scappatoia. Oltre a correggere gli errori del passato le case editrici dovrebbero anche pensare di intervenire in modo più radicale, superando la ormai superata versione originaria dei libri digitali in favore di una versione rivista, 2.0. Di questo parleremo nel terzo e ultimo appuntamento con il mondo degli ebook.

 

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