“Corrente”: un dramma impressionista e ossessivo che racconta l’India

Il film di Sanal Kumar Sasidharan, al di là delle buone intenzioni, delude per la trama e il ritmo lento

Un film di Sanal Kumar Sasidharan. Con Akhil Viswanath, Joju George, Nimisha Sajayan. Titolo originale: Chola. Drammatico, thriller, 120′. India 2019

Nel Kerala, stato dell’India sud-occidentale, la giovane Janaki, proveniente da un villaggio sperduto fra le colline, visita per la prima volta la grande città all’insaputa della madre. La accompagnano il suo fidanzato e, inaspettatamente, il capo di quest’ultimo. I tre arrivano in città dopo un lungo viaggio in auto e nel corso della giornata, affascinati da un centro commerciale e dalla spiaggia, i due ragazzi perdono la cognizione del tempo e sono costretti a passare la notte in un motel. Qui ha inizio per Janaki un incubo senza fine, con il capo del fidanzato che rivela la sua natura predatoria.

 

La giovane Janaki e il suo gracile ragazzo visitano, grazie al misterioso e burbero capo di lui, la città, all’insaputa dalla madre di lei. Affascinati dalle luci e dai negozi, perdono la cognizione del tempo e sono costretti ad assecondare l’uomo e dormire in un motel. Qui tutto va storto e inizia l’incubo…

Questo momento cruciale del film di Sanal Kumar Sasidharan, ampiamente sospettabile dal minuto uno, arriva tardivamente e, invece di rappresentare un “incidente scatenante”, risulta un “punto di non ritorno” poco efficace.

“Corrente” (Chola) cerca di parlare del sistema maschilista ancora diffuso in India, e in diversi paesi orientali, secondo il quale gli uomini hanno tutti i diritti di assoggettare le donne. Purtroppo la prolissità e la lentezza delle scene – nonostante i bei piani sequenza e la combinazione riuscita tra fotografia e regia – finiscono per stufare lo spettatore.

Al di là delle buone intenzioni – dare il là a una riflessione sulla parità di genere, sulle gerarchie sociali e sulla povertà dominante in certi sobborghi indiani – il film non può dirsi riuscito. Troppo banale e poco credibile la storia che racconta, troppo lento lo sviluppo.

 

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Sofia Peroni
Classe 1996, marchigiana d’origine, studia comunicazione a Roma e ha trovato il modo di coniugare la passione per il cinema e quella per la scrittura... Come? Scrivendo sul e per il cinema dal 2015. Ha all'attivo diverse esperienze sul set, con registi del calibro di Matteo Garrone, e sogna un giorno di veder realizzato il suo film.

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