di Paola Calefato

 

Bentrovati amici di Parole a Colori. Sono sempre io, Po, amante dei libri e autrice del blog MyPo. Aprile è il mese della primavera, della rinascita, dei nuovi inizi. E quale modo migliore per salutare le belle giornate che uscire all’aria aperta, magari in compagni di un buon libro?

Se siete a corto di idee, come ogni inizio del mese ci sono i miei consigli di lettura. Nella rubrica, come di consueto, tre titoli tutti da scoprire, tra case editrici indipendenti e grandi nomi del settore, bestseller del momento e capolavori nascosti.

Buona lettura!

 

Iniziamo con “La mia famiglia e altri animali di Gerald Durrell, edito da Adelphiil racconto dei cinque anni trascorsi dal protagonista sull’isola greca di Corfù.

Quello che doveva essere “un resoconto blandamente nostalgico della storia naturale dell’isola” si trasforma in una storia divertente, a tratti assurda, dopo l’ingresso in scena della famiglia del ragazzo. Su tutto – avventure, turbamenti, tensioni – domina la felicità.

Consigliato a: chi ama i classici moderni con un pizzico di irriverenza.

 

Secondo romanzo, l’esordio di Francesco NuceraErnesto. Genesi di un eroe” edito da Augh! Una storia distopica, ambientata in Italia in un futuro distorto ma non troppo lontano.

Johnny, un giornalista, intervista Ernesto, eroe dallo straordinario carisma che ha riunito l’Italia sotto un’unica bandiera dopo la costituzione di una Repubblica del Nord, tirannica, razzista e oppressiva. Il Comandante racconta la storia della sua vita, eppure qualcosa nelle sue parole non convince il giornalista che inizia a indagare sul suo mito. Ogni scoperta lo metterà sempre più in pericolo fino a quando non sarà costretto ad affrontare la verità.

Consigliato a: chi ama i romanzi distopici e non ha paura di fermarsi a riflettere.

 

Terzo e ultimo consiglio del mese, “Lacci” di Domenico Starnone edito Einaudi. Un romanzo breve che racconta una fuga, un ritorno, i fallimenti, quelli che ci sembrano insuperabili e quelli che ci fanno compagnia per una vita intera.

Vanda e il marito si sono sposati giovani, all’inizio degli anni Sessanta, per desiderio di indipendenza, ma poi attorno a loro il mondo è cambiato, e ritrovarsi a trent’anni con una famiglia a carico è diventato un segno di arretratezza. Perciò adesso lui se ne sta a Roma, e lei a Napoli con i figli. Ma a volte basta un gesto minimo per far riaffiorare quello che abbiamo provato a mettere da parte.

Consigliato a: chi vuole riflettere sui rapporti interpersonali e sul bisogno di responsabilità.

 

Anche per questo mese è tutto con i “Consigli di Po”. Vi ricordo che sul mio blog potete trovare recensioni e approfondimenti, su questi e altri libri, e raccontarmi le vostre impressioni.

Buon lettura, e ci risentiamo a maggio.

 

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