David di Donatello: svelate le nomination degli Oscar italiani

"Gatta Cenerentola" concorre in 7 categorie, Napoli si conferma nuova capitale nostrana del cinema

I David di Donatello sono pronti a tornare a casa. La 62° edizione di quelli che sono a tutti gli effetti i premi Oscar del cinema italiano saranno nuovamente trasmessi da Mamma Rai, dopo la parentesi targata Sky, con la solenne promessa (da marinaio?) di ricevere questa volta un trattamento adeguato.

Quali siano i motivi che hanno spinto il direttivo dei David a divorziare da Sky dopo due anni di felice convivenza è inutile chiederlo a Piera Detassis, neo presidente e direttore artistico dell’Accademia del cinema italiano, perché riceverete una risposta degna del miglior Ponzio Pilato: “Non saprei dirvi, ho ricevuto l’incarico solamente da poche settimane”.

Sollecitato sull’argomento, anche Giuliano Montaldo, presidente Onorario dell’Accademia, ha nicchiato amabilmente: “Bisogna avere fiducia nel cinema italiano, nonostante tutto, e la Rai crede fortemente nel suo rilancio”.

A Carlo Conti il ruolo di gran cerimoniere della serata di premiazione, che si terrà il 21 marzo. “Mi auguro di essere all’altezza del compito”, ha dichiarato il presentatore toscano.

Il red carpet dei David ce lo potremmo gustare a suo tempo su Rai Movie, che già da mesi nella sua programmazione sta omaggiando la storia del premio, trasmettendo alcune tra le 100 pellicole presenti nel suo ricco archivio.

Rimandando al sito ufficiale dell’evento per le cinquine complete delle diverse categorie, il vostro cronista si lancia nell’atteso toto-previsioni.

Prima d’iniziare, due brevi riflessioni. Numero uno, i David tornano in Rai e causalmente la cinquina per il miglior film è composta da 5 pellicole co-prodotte da Rai Cinema. Due, la città di Napoli, come abbiamo avuto modo di sottolineare diverse volte quest’anno, è diventata con merito la nuova capitale del cinema italiano – tre dei cinque candidati come miglior film sono stati girati qui.

E passiamo adesso alle mie previsioni.

Per il miglior film, speriamo di ballare tutti insieme con i Manetti Bros. e il loro “Ammore e malavita” (qui la recensione). Come magnifico ripiego punto tutto su “Gatta Cenerentola” (qui la recensione), primo film d’animazione della storia a comparire nella cinquina più prestigiosa dei David. Dio ci scampi, invece, da “Nico 1988” (qui la recensione) e “A Ciambra” (qui la recensione).

Gianni Amelio sta già preparando il discorso da vincitore del David per la miglior regia per “La tenerezza” (qui la recensione). Negli esordienti Roberto De Paolis con “Cuori puri” ha buone possibilità, ma fossi in lui mi guarderei le spalle da Donato Carrisi, “La ragazza nella nebbia”, possibile outsider di lusso.

Per quello che riguarda gli attori protagonisti, vedo favorita Paola Cortellesi per “Come un gatto in tangenziale”, con buona pace di Jasmine Trinca e della sua “Fortunata”, e naturalmente Renato Carpentieri (“La tenerezza”).

Per i non protagonisti, Giuliano Montaldo (“Tutto quello che vuoi”) ha la strada spianata, mentre il duello tra Claudia Gerini (“Ammore e malavita”) e Anna Bonaiuto (“Napoli velata”), con la seconda che parte leggermente favorita, si deciderà al fotofinish.

“Tutto quello che vuoi” ha buone chance di portare a casa il David per la migliore sceneggiatura originale, “Sicilian Ghost Story” quello per la non originale. Per il miglior produttore vedo in pole position Domenico Procacci e Matteo Rovere con la saga di “Smetto quando voglio”, grande esclusa delle altre nomination.

E passiamo alle categorie “tecniche”. Per la miglior fotografia, contro qualsiasi logica e in barba al conflitto di interesse, punto su Gianni Mammolotti e “Malarazza” (qui la recensione). Per la scenografia dico “Napoli velata”, per i costumi “Agadah” (leggi la recensione).

Per le musiche, “Ammore e malavita”, mentre per la miglior canzone vedo un duello tra “Bang Bang” cantata da Serena Rossi, Franco Ricciardi e Giampaolo Morelli (“Ammore e malavita”) e “A chi appartieni” interpretata da Foja in “Gatta Cenerentola”.

Avete preso nota? Non ci resta che aspettare il 21 marzo per vedere se avevo fiutato il vento e soprattutto se la tanto attesa nuova primavera del cinema italiana inizierà oppure no.

 

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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