“Destini incrociati” blog tour: Demone di primo livello di Alessandro Renna

Tredici racconti originali ed emozionanti, ciascuno con la sua particolarità e il suo fascino. Tredici racconti riuniti in una unica raccolta, dall’evocativo titolo “Destini incrociati” e realizzata dal blog Le tazzine di Yoko, che esplora il lato fantasioso, romantico, misterioso, passionale, ironico e paranormale della narrativa dal punto di vista di alcuni promettenti autori italiani, vincitori della prima edizione del concorso letterario Emozioni in Tazza.

Un blog tour in 15 tappe, per scoprire le voci e le storie, dal 2 ottobre fini al 25 dicembre – giorno dell’estrazione di quattro fortunati vincitori che riceveranno due copie digitali e due copie cartacee dell’antologia.

Su Parole a Colori abbiamo letto e recensito per voi “Demone di primo livello” di Alessandro Renna (qui potete leggere anche la bella intervista all’autore, vincitore dell’ultimo concorso indetto da Crysalide).

 

Compito difficile, quello di recensire il racconto paranormale ironico di Alessandro Renna, “Demone di Primo Livello”, inserito nell’antologia curata dal blog le Tazzine di Yoko.

Compito difficile perché, prima di tutto, io di paranormale non me ne intendo e i racconti, in generale, non sono proprio la tipologia di scritti che mi fanno più impazzire. Sono una lettrice da romanzo, io, una di quelle che ha bisogno di spazio – e pagine – per entrare in sintonia con una storia, con dei personaggi; per farsi prendere, in una parola.

Il racconto è, per sua stessa natura, troppo breve, troppo conciso. Quando ne leggo qualcuno mi rimane sempre addosso l’impressione che la storia avrebbe avuto bisogno di più tempo per svilupparsi, e che ci sarebbero state ancora molte, molte cose da dire.

Ecco, il bello di “Demone di Primo Livello” di Renna, tanto per cominciare, è proprio che è riuscito a farsi apprezzare in quanto tale. È un racconto ben fatto, perché è davvero auto-conclusivo. E questo non significa che dell’omino di nome Oliver Twist che torna alla vita e dell’uomo che diventa demone non vorremmo saperne di più, volendo – vorremmo! –, ma semplicemente che la storia ha il suo perché. È affascinante, cruda, realistica, e soprattutto ironica.

Di questo racconto così breve – solo poche pagine – sono riuscita a cogliere alla perfezione le diverse componenti, le diverse anime. Abbiamo la parte più paranormale, con il racconto della discesa agli Inferi – Inferi che ricordano da vicino quelli immaginati dal sommo Dante – da parte del protagonista e l’incontro con personaggi improbabili; abbiamo la parte realistica, la parte vera, resa soprattutto attraverso il modo di parlare dei protagonisti, che sembrano essere arrivati dritti dritti da una qualunque delle nostre città. E poi abbiamo la parte comica – la mia preferita, se devo dirlo – che viene fuori dalla figura di Oliver e dall’intreccio stesso.

Riuscire a dare un senso a una storia breve è tutt’altro che scontato. Alessandro Renna, a mio avviso, ci riesce benissimo. E se alla fine non possiamo non provare un briciolo di tristezza per l’uomo che è stato ingannato e a cui, come ringraziamento, stanno spuntando le corna, dall’altro non possiamo non sorridere sotto i baffi nell’immaginare il vecchietto, trasformato di nuovo in giovane furfante, sbucare ancora una volta fuori dagli Inferi per vivere settant’anni di meritate (?) scorribande.


Il blog tour continua. Il 1 novembre l’appuntamento è sul blog Le parole segrete dei libri, con il racconto “Eredità celata”.

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