Dire Straits Legacy: seguendo il Bianconiglio dentro il Tunnel of Love

La storica band inglese si è esibita al Teatro Sistina di Roma. Chiude il tour italiano Bologna

Foto di Ron Elkman

In redazione arriva un comunicato stampa, gli ultimi giorni di novembre, su un imminente concerto dei Dire Straits Legacy. Rileggo quello che c’è scritto più volte: 3 dicembre, Teatro Sistina, Dire Straits. Dire Straits. Dire. Straits.

Una band britannica storica, composta da icone del panorama musicale che lascia il palco nel 1992, congedandosi con un concerto da brividi. Io non ero ancora nata e l’ho sempre trovato molto ingiusto – soprattutto perché amo principalmente band che non esistono più. Questa band ha profondamente segnato la mia adolescenza e tutt’ora mi accompagna in giro per Roma, cantandomi nelle cuffiette con incredibili riff della chitarra di Mark Knopfler.

Invio un paio di mail, provando ad accreditarmi per un evento così grande, dopo aver letto i nomi del nuovo schieramento della “eredità dei Dire Straits”. Lunedì 3 dicembre sto per entrare in una sala del The Space Moderno per un’anteprima, quando ricevo una chiamata e una gentilissima ragazza mi invita all’evento, per quella sera stessa. Accetto, ringrazio fremendo dall’emozione ed entro in sala. Poche ore dopo sono davanti al Teatro Sistina, il mio biglietto in mano e un largo sorriso. Entro.

Seduta, in trepidante attesa, ho l’occasione di studiare il palco e le sue ipnotiche luci che presto accolgono la band, formata dai componenti storici Alan Clark (tastiere, hammond e cori), Danny Cummings (percussioni e cori), Phil Palmer (chitarra) e Jack Sonni (Special Guest – chitarra), insieme alla strepitosa sezione ritmica formata dallo storico produttore e musicista Trevor Horn (basso) e Steve Ferrone (batteria), con gli italiani Marco Caviglia (voce e chitarra) e Primiano Di Biase (tastiere).

L’aura di celebrazione e adrenalinica emozione è il risultato di una setlist che comprende grandi successi come “Romeo and Juliet”, “Sultans of Swing” e “Walk of Life”. Mentre, dopo aver salutato e ringraziato calorosamente, i performers sono tornati sul palco concludendo con “Money for Nothing”.

È stato in quel momento che mi sono resa conta di aver avuto i brividi per tutto il tempo – per oltre due ore. Ho guardato le teste degli spettatori, in piedi sotto al palco, muoversi a ritmo e illuminate solo in un contorno dalle luci del palco. Mi sono sentita parte di un grande momento e connessa a chiunque fosse nella stanza – paradossalmente, anche a chi non c’era ma ha vissuto un concentro dei Dire Straits, ai tempi.

L’occasione di rivivere qualcosa di così grande e unico si ripeterà oggi, 5 dicembre, a Bologna, la tappa conclusiva del tour dei Dire Straits Legacy. Perciò il mio consiglio è: lasciatevi trasportare dalla voglia di un brivido sulle note di questi mostri sacri e controllate alla svelta TicketOne! Io ho seguito la mia curiosità nella tana del Bianconiglio e si è rivelato essere un Tunnel of Love.

 

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Sofia Peroni
Classe 1996, marchigiana d’origine, studia comunicazione a Roma e ha trovato il modo di coniugare la passione per il cinema e quella per la scrittura... Come? Scrivendo sul e per il cinema dal 2015. Ha all'attivo diverse esperienze sul set, con registi del calibro di Matteo Garrone, e sogna un giorno di veder realizzato il suo film.

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