Elton John: tre nuovi video musicali per il progetto “The cut”

Sono quattro i giovani registi che hanno firmato veri e propri microfilm, tra talento e innovazione

Elton John, con il musicista e paroliere Bernie Taupin e il regista americano Spike Lee.

Parlare di musica e di come questa possa unire le persone, a poche ore dai tragici fatti di Manchester, sembra inopportuno. Ma fermarci e darla così vinta doppiamente a chi vuole distruggere il nostro modo di vivere non si può, quindi, avanti tutta. Con il lutto nel cuore.

Avrete ormai capito, amici lettori, che Cannes 70 è un’edizione del Festival quanto mai ricca di eventi e sorprese uniche ed emozionanti.

L’ennesima conferma l’ho avuta quando ho ricevuto, qualche giorno fa, inaspettatamente, l’invito per la presentazione mondiale di un evento musicale con protagonista niente meno che Sir Elton John.

Nell’attesa che iniziasse l’evento, tra i colleghi serpeggiava un certo scetticismo sull’effettiva presenza in sala della pop star inglese.

Così è stato ancora più emozionante veder sbucare un sorridente Elton John, che ha anche risposto con un cordiale “Hello, yes I‘m” quando il vostro cronista ha detto ad alta voce ai colleghi distratti “Scusate, ma è arrivato Elton John”, facendo partire un lungo e caloroso applauso.

Elton John con i vincitori del contest “The cut”.

“The Cut” è stato presentato al cinema Olympia, nel cuore della Croisette. Lo compongono tre nuovi video musicali di tre suoi famosi brani (“Rocket man”, “Tiny dancer” e “Bennie and the Jets”), realizzati da quattro giovani e talentuosi registi, selezionati tramite un concorso realizzato in collaborazione con YouTube.

Majid Adin, Max Weiland, Jack Whiteley e Laura Brownhill, i vincitori del contest, tutti visibilmente emozionati, hanno raccontato il processo creativo e registico prima di ogni proiezione.

Ispirato a “Metropolis” di Fritz Lang del 1927, il video di “Benny and the Jets” firmato da Jack Whiteley e Laura Brownhill punta a stupire lo spettatore con uno show futuristico e allo stesso tempo dal taglio onirico e lynchiano. Per quanto tecnicamente sia apprezzabile, personalmente l’ho trovato piuttosto freddo a livello emotivo e visivo.

Altrettanto iconico e sorprendente è il video di “Tiny dancer” di Max Weiland, un tributo alla città di Los Angeles. La vita viene rappresentata come un lungo viaggio tra gioie, dolori, sorprese e imprevisti. “È una traccia molto cinematografica. Volevo raccontare una storia allo stesso livello”, ha rivelato Weiland.

È il videoclip di Majid Adin, però, a conquistare cuore, occhi e anima dello spettatore. Sulle note di “Rocket man” , il filmmaker iraniano racconta la storia del suo percorso come rifugiato attraverso l’Europa nel 2015 fino ad arrivare in Inghilterra. Un piccolo gioiello di animazione, che commuove e sbalordisce per stile, creatività e forza narrativa.

Dopo la proiezione dei videoclip si è tenuta una interessante masterclass, con il regista premio Oscar Spike Lee nel ruolo dell’intervistatore, ed Elton John e Bernie Taupin, collaboratore di lunga data del cantante, a raccontare aneddoti e ricordi di vita professionale e artistica vissuta insieme.

Qual è il senso ultimo del progetto “The cut”, ha chiesto Spike Lee?

“Noi siamo la generazione prima di MTV – ha risposto John. – Nell’arte la parte visiva è fondamentale e questi tre vincitori hanno realizzato qualcosa di straordinario. Sono colpito dalle re-immaginazioni delle nostre canzoni e stupito dal processo creativo. Il futuro della creatività è la collaborazione, la fusione tra arte e tecnologia. È straordinario aprire il nostro lavoro alle nuove generazioni di talenti e condividere il processo con tutto il mondo su YouTube”.

Perché, riconfermando quanto detto anni fa dal compianto Michael Jackson, ormai non si deve più parlare di semplici video musicali, ma di veri e propri microfilm.

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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