Emilia Bersabea Cirillo vince il Premio letterario Minerva

È stata definita da molti la nuova Elena Ferrante, ma il paragone pesante non sembra pesarle addosso, tutt’altro. Emilia Bersabea Cirillo, architetto e scrittrice, con il suo “Non smetto di aver freddo”, si è aggiudicata la XI edizione del Premio Minerva per la letteratura.

Una finale tutta rosa, quella di ieri, con tre autrici a contendersi il riconoscimento: Lisa Ginsburg con Per Amore, Emilia Bersabea Cirillo con Non smetto di avere freddo e Caterina Venturini con L’anno breve. I tre romanzi finalisti avevano un fil rouge comune: il racconto del dolore delle donne. Alla fine a imporsi è stata la scrittrice dell’Iguana editrice.

IL LIBRO | Un vincolo potente e senza via di scampo unisce le due protagoniste di questo romanzo incalzante. Cresciute insieme dalle suore in orfanotrofio, dopo aver smarrito le tracce una dell’altra si rincontrano nel posto sbagliato al momento sbagliato, e una raffica di ricordi, slanci e rivelazioni scuote le loro esistenze. Al punto che la placida Dorina, aggrappata al fantasma della madre, decide di tagliare corto e scommettere tutto sul proprio desiderio, mentre Angela, tormentata da un amore devastante, accetta di pagare un prezzo altissimo per riscattare entrambe.

Con una prosa asciutta e precisa, che alterna sapientemente due voci, presente e passato, lingua nitida e piglio dialettale, Emilia Bersabea Cirillo delinea ritratti esemplari, fallimenti clamorosi, occasioni afferrate al volo, senza perdere di vista il contesto sociale e politico di una provincia del Sud costretta a nuove migrazioni. E mostra che anche quando fuori imperversa una tempesta di neve, il freddo che si insinua sotto la pelle proviene sempre da un luogo profondo e inaccessibile.

L’AUTRICE | Emilia Bersabea Cirillo vive e lavora ad Avellino. Ha pubblicato Il pane e l’argilla. Viaggio in Irpinia (Filema, Napoli 1999), i racconti Fuori Misura (Diabasis, Reggio Emilia 2001), Premio Chiara 2002, i romanzi L’ordine dell’addio (Diabasis, Reggio Emilia 2005), finalista al premio Domenico Rea, e Una terra spaccata (Edizioni San Paolo, Milano 2010) vincitore del Premio Maiella e del Premio Prata, i racconti Gli incendi del tempo (et al. edizioni, Milano 2013).





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